Amsterdam, la Guerrilla Kitchen contro lo spreco di cibo
Nella città olandese un gruppo di persone aiuta chi ha fame con alimenti prelevati dalla spazzatura. Le loro feste contro lo spreco di cibo si stanno diffondendo nelle aree europee dove sono arrivati migliaia di rifugiati
14 December, 2015
“Qualche settima fa abbiamo preso 800 avocado ed erano assolutamente a posto”, racconta Gerda van den Dool. “E poi 50 chili di banane che arrivavano dal Costa Rica, è davvero triste”. Gerda, laureata in comunicazioni internazionali e la sua amica spagnola filmmaker Ana Requena hanno approntato ad Amsterdam un camioncino di seconda mano con una cucina mobile che riesce a sfamare 200 persone alla volta.
Tutto ha avuto inizio dall’altra parte del mondo, quando Gerda viveva a Melboune e diventò amica di Andrew George, di Adelaide. Entrambi si nutrivano regolarmente con il cibo preso dai bidoni della spazzatura dei supermercati. Andrew svolgeva anche un’attività di volontariato per Free Feed Street Kitchen che raccoglie i rifiuti dei ristoranti centrali di Melbourne e li distribuisce gratis per le strade della città. Quando si sono reinconrati a Amsterdam nel 2014, Gerda e Andrew si sono spostati in una vecchia scuola, si sono autodefiniti “Rubbish Rats” (Ratti dei rifiuti) e ogni settimana prendevano in prestito una macchina per prelevare cibo dai bidoni dei supermercati. “Metri cubi di cibo davvero buono”, dice Andrew. “A volte trovavamo centinaia di litri di latte perfettamente a posto, meloni, te e caffè. Ogni volta pensavamo che tutto questo avrebbe potuto sfamare centinaia di persone”. Ecco perché, all’inizio di quest’anno, hanno creato un supermercato gratuito, recandosi ogni volta all’uscita delle scuole, dove distribuivano i prodotti donati dai supermercati. “Stimiamo di avere salvato più di 10mila euro di pane”, sostiene Andrew. I supermercati si sono poi trasformati nelle feste notturne contro lo spreco di cibo.
Guerilla Kitchen Amsterdam adesso può contare su oltre 50 volontari che nutrono un centinaio di persone nel corso di due feste settimanali. Questo collettivo ha contatti anche con il gruppo che opera a favore dei rifugiati We Are Here donando cibo a dozzine di richiedenti asilo. “Portiamo loro pane, pasti pronti e verdure”, racconta Gerda. E aggiunge che la decisione di creare una cucina mobile è sopraggiunta con la crisi europea dei rifugiati degli ultimi mesi. Dopo avere raccolto 5000 euro attraverso il croed funding, Ana e Gerda hanno acquistato un vecchio camioncino Mercedes, lo hanno equipaggiato con una cucina professionale e un paio di cuccette.
Sulla strada, Gerda e Ana sperano di creare collegamenti con i mercati locali e gli agricoltori per riuscire a prelevare gli avenzi e il cibo “brutto” che è ancora completamente commestibile. “Non abbiamo deadlines, il nostro scopo è rendere la nostra azione permanente, magari anche spostandoci in Africa”, dichiara Gerda. “Il nostro obiettivo non è soltanto quello di servire cibo e fornire aiuto, ma anche cucinare insieme alle person. Vogliamo dare l’opportunità di sentirsi a casa e di usare la nostra cucina per creare i piatti preferiti, creati per la comunità di appartenenza”.
Gerda progetta di produrre un podcast dalla strada e Ana realizzerà brevi filmati per raccontare le storie delle persone che incontreranno. “Molte persone non conoscono i rifugiati e i media ti fanno credere che siano tutti terroristi”, conclude Gerda. “Non posso immaginare che cosa significhi vivere dove c’è la guerra, di non avere libertà e sperimentare ogni giorno situazioni pericolose. È molto triste e credo che dovremmo fare tutto quello che possiamo per accogliere queste persone”.
Traduzione: Laura Tajoli