Natale non è più la festa dell’abbondanza
Una ricerca commissionata da Waste Watcher mostra come per metà degli Italiani le feste saranno vissute all’insegna della sobrietà
21 December, 2015
Qualche cosa (forse) sta cambiando. Da un’indagine commissionata dall’Osservatorio nazionale sugli sprechi Waste Watcher e condotta da Last Minute Market/Swg, Natale non è più la festa dell’abbondanza per ben il 57 % degli Italiani. In pratica, più di un italiano su due dichiara di volere trascorrere questo periodo dell’anno all’insegna della sobrietà e della sostenibilità. E non finisce qui. Una “Christmas bag” contro gli sprechi sembra infatti essere regalo gradito agli italiani per il Natale 2015: 4 italiani su 5 (l’86 %), infatti, chiedono di non sprecare il cibo nei ristoranti e si dichiarano pronti a portare a casa il cibo avanzato. Solo il 16% non ne farebbe uso perché ‘si vergogna’ (9%) o ‘non è interessato’ (7%).
Una nuova consapevolezza, insomma, se pensiamo, come emerge da questa ricerca, che l’83% degli italiani è perfettamente consapevole che il Natale faccia aumentare gli sprechi alimentari. Entrando più nei dettaglia, per il 43% degli italiani riguarda soprattutto il cibo, mentre lo spreco di denaro ammonta al 41%. Al terzo posto in questa classifica risultano essere carta e imballaggi. Natale, poi, significa anche produzione di maggiori rifiuti. Anche in questo caso il cibo buttato via è protagonista: per il 43% degli intervistati è infatti responsabile della maggiore quantità di spazzatura.
Le domande dell’indagine hanno anche cercato di valutare come sia possibile avere un comportamento sostenibile di questi tempi. Fra le idee più gettonate ci sono evitare lo spreco delle confezioni:35 italiani su 100 votano per contenitori di latta, quindi riutilizzabili. “Intelligente e originale” viene considerata anche l’idea di avvolgere i regali in sciarpe, stoffe o strofinacci. Molto meno piace l’idea di impacchettare i regali con carta di giornale.
Waste Watcher ogni anno propone il suo monitoraggio annuale sullo spreco alimentare domestico. Perché studiare le cause e i comportamenti familiari è il primo passo per garantire una policy adeguata di prevenzione dello spreco. Secondo il Rapporto 2015 lo spreco di cibo, dalla dispensa di casa al frigorifero, dai fornelli al bidone della spazzatura domestico, vale complessivamente 8,4 miliardi di euro all’anno, ovvero 6,7 euro settimanali a famiglia per 650 grammi circa di cibo sprecato. Waste Watcher ha lanciato quest’anno, per la prima volta in Italia, il test dei “Diari di famiglia”, un metodo di riferimento dei paesi Anglosassoni: si tratta di monitoraggi e rilevazioni scrupolosamente annotate da famiglie campione, che indicano con precisione la misura quali-quantitativa dello spreco ad ogni pasto e spiegano come il cibo gettato viene di volta in volta smaltito, sottoponendosi persino al ‘waste sorting’, ovvero i controlli nella loro pattumiera per la corrispondenza dei dati. E proprio alla luce di questo primo test, condotto nella primavera 2015 da Waste Watcher con la validazione scientifica dell’Università di Bologna – Distal, è possibile affermare che lo spreco di cibo domestico reale è circa il 50% superiore allo spreco percepito e dichiarato nei sondaggi. Ne deriva che gli italiani sprecano effettivamente circa 13 miliardi di euro ogni anno con il cibo buttato nella pattumiera di casa.
Per leggere la ricerca di Waste Watcher fare click qui