Applicazione dell'accordo Anci - Conai, intervista ad Agata Fortunato
L’Accordo Quadro ANCI-CONAI prevede due organi di controllo: il Comitato di Controllo e il Comitato di Verifica. Abbiamo intervistato Agata Fortunato presidente del Comitato di Verifica
23 December, 2015
Fine anno, tempo di bilanci, chiediamo all’Arch. Agata Fortunato come è stata la sua esperienza come Presidente del Comitato di Verifica:
E’ un luogo strano: insieme al Comitato di Coordinamento, verifica la corretta attuazione di un contratto nazionale che complessivamente vale circa 2 miliardi di euro nei cinque anni di validità e tre quarti di comuni non sanno neppure che esiste. Pensi che non viene pubblicato neppure un elenco dei componenti, non parliamo poi delle deliberazioni. Dopo un anno però finalmente siamo riusciti ad ottenere una mail dedicata! (l’arch. Fortunato ironizza).
In generale l'esperienza, oltremodo faticosa e ricca di insidie, resta tuttavia molto interessante, soprattutto grazie al valore umano e professionale di alcuni colleghi della delegazione ANCI in Comitato di Verifica, con cui si è instaurata grande sintonia e collaborazione massima.
Di cosa si è occupato il Comitato in quest’anno?
Il vecchio Comitato, anche a causa del protrarsi della trattativa che ha portato al rinnovo del vigente Accordo Quadro, non si era più riunito, quindi si erano accumulate numerosissime segnalazioni dal territorio cui era necessario dare una risposta. La lunga trattativa, che mi ha visto partecipare per la definizione dell’Allegato Tecnico plastica, è stata serrata, ma ha portato maggiori e più eque risorse per i Comuni: avrebbe potuto essere l’occasione per un rinnovamento complessivo del sistema, ma forse non erano ancora sufficientemente maturi i tempi.
Ad inizio 2015 abbiamo definito le sei convenzioni locali (il contratto che viene sottoscritto fra il singolo Consorzio di filiera e il Comune o l'azienda che svolge il servizio di raccolta. Ndr), la cui sottoscrizione scade a fine di quest’anno anche se sono ancora molti i Comuni e le aziende che non hanno ancora provveduto.
Più in generale abbiamo monitorato il primo anno di applicazione dell’Accordo.
Come è andata?
I Consorzi negli ultimi anni, contrariamente alla loro mission di soggetti istituzionali nati per assicurare il principio di responsabilità estesa del produttore, si sono trasformati in operatori commerciali per la vendita dei rifiuti valorizzabili. Questo passaggio, di cui forse non tutti si sono ancora accorti, impatta pesantemente sui Comuni poiché la richiesta da parte dei Consorzi sta sempre più diventando quella di avere un materiale che possa essere collocato sul mercato alle migliori condizioni economiche, poco importa se quegli standard non sono compatibili con la sola raccolta differenziata, pur di qualità.
Può farci qualche esempio?
Sul vetro siamo alla terza richiesta di modifica dell’Allegato Tecnico: la prima relativa alla procedure di campionamento ed analisi e sui divieti nella fase di gestione della piattaforma; la seconda sulle modalità di convenzionamento e l’ultima sulla definitiva eliminazione del conferimento diretto della raccolta vetro/metallo. Nei prossimi mesi (forse da aprile o da forse luglio) i metalli verranno considerati frazione estranea, con un periodo di tolleranza nel caso in cui si comunichi la modifica della raccolta: sarà pertanto necessario modificare la raccolta (cosa per me auspicabile) o effettuare la separazione dei metalli prima del conferimento a COREVE, con l’inevitabile aggravio dei costi.
Come delegazione ANCI in Comitato di Verifica a settembre scorso abbiamo fatto una proposta per sostenere con agevolazioni tecniche e incentivi finanziari la modifica della raccolta (da vetro/metalli a solo vetro), ma stiamo ancora aspettando le valutazioni dei consorzi interessati.
Modifiche sono state richieste anche da RICREA (consorzio degli imballaggi in acciaio).
E adesso?
Sono rimaste aperte numerose questioni, oltre alla routine ovviamente, che spero si possano definire nelle prossime riunioni.
Due temi li citavo prima: le proposte di modifica a due Allegati Tecnici (vetro e acciaio) e la scadenza per la sottoscrizione delle convenzioni. Da gennaio chi non ha provveduto a sottoscrivere la nuova convenzione, per inerzia o a causa della modifica dei requisiti per la convenzionabilità si vedrà “congelare” i contributi, con gli evidenti e immaginabili conseguenze per i Comuni e per le aziende che stanno operando.
C’è l’enorme capitolo delle analisi merceologiche sui rifiuti conferiti ai consorzi di filiera, aspetto sul quale siamo in ritardo: l’obiettivo deve essere quello di rivedere l’attuale gestione in modo da garantire la terzietà del sistema.
Da Ultimo, ma non meno importante, vi è la valorizzazione economica degli imballaggi dei consorzi autonomi riconosciuti (CONIP e P.A.R.I.) che, sebbene in quantità limitate, finiscono nella raccolta differenziata. Con CONIP, l’ANCI ha sottoscritto un importante accordo alla cui redazione ho partecipato, che per la prima volta riconosce un corrispettivo ai Comuni per le cassette per ortofrutta (e domani anche pallet) conferite congiuntamente al resto della raccolta plastica: è necessario adesso dargli attuazione.
Cosa pensa del dibattito in corso sulla liberalizzazione dei consorzi?
Al momento non commento, se no dovrei tenerla qui ancora qualche ora. (sorride l’arch. Fortunato)
Ritornando al Comitato, sembra che il prossimo sarà un altro anno intenso?
L’Accordo Quadro prevede alla scadenza dei 30 mesi dalla sottoscrizione (ottobre 2016) la possibilità di rivedere i corrispettivi; sarebbe opportuno cogliere l’occasione anche per fare un punto generale sugli Allegati Tecnici evitando puntuali aggiustamenti ma prevedendo, se necessario, modifiche strutturali e con una visione d’insieme.