Negozio Tuttogratis a Milano, finalmente si parte
Il progetto di un posto permanente dove tutto viene portato e donato gratuitamente sta diventando una realtà concreta. Il primo passo è trovare uno spazio fisico da organizzare. Cascina Cuccagna disponibile per eventi “one shot".
14 January, 2016
di Laura Tajoli
Finalmente si parte. Dopo l’esperimento condotto nell’ambito della terza edizione di Giacimenti Urbani “Trasformare i rifiuti in risorsa”, il progetto di realizzare un negozio Tuttogratis a Milano stia diventando concreto. Ieri sera, mercoledì 13 gennaio, è stata organizzata la prima riunione operativa in Cascina Cuccagna. Tra i partecipanti, Alessandro Borzaga, del negozio Passamano di Bolzano, Rossella Traversa del Consiglio di zona 4 e Donatella Pavan, di Giacimenti Urbani. E poi tante persone che hanno voluto essere presenti per dichiarare la loro disponibilità e la volontà a dare una mano all’avvio di questa iniziativa , con l’obiettivo di aprire un negozio permanente a Milano dove tutto viene portato e donato gratuitamente.
Il primo passo è trovare uno spazio fisico da organizzare e da gestire. Cascina Cuccagna si è detta disponibile a dare una sede per eventi “one shot”, come quello dello scorso novembre. Il Comune di Milano, dal canto suo, ha dimostrato un interesse molto concreto. Rossella Traversa, presidente della commissione cultura del Consiglio di Zona 4 si è dichiarata ottimista: “I desiderata stanno prendendo forma”, ha detto. “La prossima settimana farò un sopralluogo con dei tecnici del Comune per vedere un posto dove potrebbe sorgere il negozio Tuttogratis. Da parte dell’assessorato alle Politiche sociali c’è un grandissimo interesse nei confronti di questo progetto”. Naturalmente, se e quando il Comune dovesse offrire uno spazio occorrerà muoversi molto in fretta, creare un gruppo che si prenda cura di tutti gli aspetti logistici e organizzativi.
L’altro punto di fondamentale importanza per permettere al negozio Tuttogratis di partire è creare una squadra di volontari disponibili a mettere tempo a disposizione per l’avviamento fisico dell’attività e poi per la sua quotidiana gestione. Occorre avere persone disposte a fare anche tanto lavoro fisico, le generazioni devono incrociarsi e incontrarsi per la buona riuscita del progetto. A questo proposito, Alessandro Borzaga di Passamano Bolzano mette in campo tutta la sua preziosa esperienza. “Il negozio Tuttogratis non ha un tornaconto monetizzabile ma genera altri tipi di guadagni”, ha affermato. “Quando siamo partiti nel 2011 eravamo un gruppo di ambientalisti con un negozio sfitto che avevo ereditato dai miei genitori. Abbiamo così copiato un’idea in voga nel mondo tedesco e i media ci hanno supportato. Il negozio si è riempito fin dal primo momento di generi vari come vestiti, giocattoli, casalinghi, piccoli elettrodomestici, attrezzature sportive. Se fosse più grande potremmo anche raccogliere mobili e grandi elettrodomestici”. Il tipo di merce che potrebbe ospitare il negozio Tuttogratis di Milano dipenderà quindi molto anche dalle sue dimensioni e dal numero di teste e di braccia disposte a lavorarci. Bisogna anche partire con delle regole molto chiare: “Nel nostro negozio abbiamo messo il limite di 5 oggetti che si possono prendere per volta, per evitare il rischio di razzie da parte di persone che vorrebbero portarsi via tutto quanto”, ha spiegato Alessandro.
Si tratta di un’attività che ha svariati risvolti, ricadute sociali importanti. “Gli enti pubblici ci mandano soggetti socialmente svantaggiati e portiamo avanti anche progetti per l’inclusione di persone immigrate”, ha puntualizzato l’organizzatore di Passamano. “Sono tutte cose che si vedono in corso d’opera, è un progetto che ha molto appeal tra la gente comune che partecipa con entusiasmo, in qualità di volontari e fruitori. Abbiamo creato una grandissima ricchezza collettiva, siamo partiti come dispensatori di gratuità per diventare anche catalizzatori di gratuità”.
È un modello di economia fiorente, libero, libertario e controcorrente che rovescia il paradigma del “faccio delle cose per avere qualcosa in cambio” e mette sul piatto il valore del dono, una ricchezza che deriva non da quello che hai ma da quello che dai.
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