Piemonte, aumenta la produzione di rifiuti speciali +12%
I dati sono diffusi da Arpa Piemonte e si riferiscono all'anno 2013. I rifiuti speciali pericolosi aumentano del 11% mentre quelli non pericolosi del 13%
26 January, 2016
Sul territorio piemontese sono gestite circa 10 milioni di tonnellate di rifiuti speciali e, poiché per questa tipologia non esistono vincoli territoriali, si riscontra un forte scambio con le regioni confinanti, calcolato in circa 5,85 milioni di tonnellate all’anno, di cui circa 2,3 milioni in uscita e 3,5 milioni in ingresso.
Presso Arpa Piemonte, la Sezione Regionale del Catasto Rifiuti raccoglie, analizza, elabora e diffonde i dati delle oltre 40.000 dichiarazioni annuali MUD, relative ai rifiuti speciali, presentate da produttori e gestori.
Produzione rifiuti speciali. Nel 2013 i rifiuti speciali prodotti sul territorio piemontese sono stati circa 5,5 milioni di tonnellate, costituiti per l’86,5% da rifiuti non pericolosi e il restante 13,5% da rifiuti pericolosi. Alla produzione dichiarata nel MUD si devono aggiungere i rifiuti speciali non pericolosi da costruzione e demolizione (detti "inerti"), per i quali non si hanno dati ufficiali, ma solo stime effettuate sulla base dei dati di gestione, che indicano una produzione approssimata pari a 4 milioni e 300mila tonnellate.
Nel 2013 la produzione di rifiuti speciali è aumentata (rispettivamente del 13% per i rifiuti non pericolosi e dell'11% per quelli pericolosi) - dopo l’importante diminuzione della produzione totale registrata nel 2009 (-17% circa), nel 2010 e nel 2012 - riportandosi ai livelli degli anni 2004-2007-2008. Questi dati, a differenza di quelli relativi alla produzione di rifiuti urbani, più stabili nel tempo, sono tuttavia influenzati anche da condizioni particolari: trasferimento o chiusura di aziende, grandi opere, bonifiche di terreni inquinati, ecc.
I maggiori quantitativi di rifiuti speciali non pericolosi, esclusi i rifiuti inerti, sono costituiti dai rifiuti provenienti da impianti di trattamento dei rifiuti e delle acque reflue (famiglia CER 19), che in percentuale costituiscono il 48% del totale, seguiti dai rifiuti derivanti dal trattamento superficiale di metalli e plastiche (famiglia CER 12), che ne costituiscono il 17%, e dagli imballaggi (famiglia CER 15, il 9%).
Alcune categorie di rifiuti speciali non pericolosi prodotti in quantità rilevanti negli anni precedenti si sono drasticamente ridotte, ad esempio quelli derivanti dai processi termici (famiglia CER 10) sono diminuiti di oltre il 50% in cinque anni, passando dall'8% di incidenza sul totale del 2008 all’attuale 3,8%. Altre riduzioni importanti, dell’ordine del 28-40% nel quinquennio, si evidenziano nei rifiuti da estrazioni minerali, della produzione tessile e dei processi chimici organici.
Le attività preponderanti nella produzione di rifiuti, dopo smaltimento e riciclaggio, sono le costruzioni, l’industria dei metalli (metallurgia e fabbricazione prodotti), le attività connesse alla fornitura e depurazione acque e la fabbricazione di macchinari e veicoli.
La produzione di rifiuti speciali è concentrata in modo particolare in provincia di Torino, seguono a distanza le province di Cuneo e di Alessandria.
Gestione rifiuti speciali. Le quantità di rifiuti gestite nel 2013 sono oltre 9,9 milioni di tonnellate, con un aumento del 1,7% rispetto al 2012, concentrato soprattutto sulle operazioni di smaltimento (+144mila tonnellate) e sui quantitativi smaltiti in discarica (+244mila tonnellate).
Il sistema impiantistico della regione è costituito da circa 1.208 impianti operativi in grado di rispondere positivamente alle domande di trattamento/smaltimento dei settori produttivi della regione, anche se è fortemente carente nel settore dell’incenerimento con recupero energetico.
Nel 2013 sono stati sottoposti alle operazioni di recupero quasi 7,6 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, che rappresentano il 76% di quelli gestiti in Piemonte, mentre il 9% è stato smaltito in discarica e il restante 15% mediante altre tipologie di smaltimento. I rifiuti sottoposti a recupero sono per la maggior parte di rifiuti non pericolosi (98%) e i quantitativi trattati sono in diminuzione del 2,9% rispetto al 2012, anno in cui già si era avuta una flessione, mentre dal 2007 al 2011 la crescita media annua è stata del 10%.
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(Fonte: Arpa Piemonte)