Agenzia Europea per l'Ambiente, nuovo rapporto sull'economia circolare
Un documento indica gli obiettivi e i progressi futuribili della Circular Economy. La transizione avverrà all’insegna dell’evoluzione, dell’innovazione e del cambiamento
27 January, 2016
L’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) ha pubblicato un nuovo rapporto sull’economia circolare (Circular economy in Europe — Developing the knowledge base). Il documento indica i benefici e le sfide che comporterà il passaggio verso un’economia verde. Vengono anche indicati i modi in cui i progressi potranno essere misurati, evidenziando le aree dove occorre prestare maggiore attenzione per raggiungere l’obiettivo. La creazione di un'economia circolare richiede cambiamenti di base, dai processi di progettazione e produzione dei prodotti a nuovi modelli di business e di consumo. Il riciclo riuscirà a trasformare i rifiuti in risorsa e l'estensione della durata di vita di ogni prodotto contribuirà a preservare le risorse naturali.
La transizione verso un’economia circolare sarà all’insegna dell’evoluzione. L’innovazione e il cambiamento apporteranno considerevoli benefici ma al tempo stesso porranno sfide impegnative, come dimostra, per esempio, il caso delle nuove leghe plastiche sempre più utilizzate nell’elettronica. Il mondo delle scienze, degli affari e della politica stanno iniziando soltanto ora a comprendere come fare per riutilizzarle senza perdere preziose materie prime e senza danneggiare la biosfera, gli ecosistemi e la salute.
La serie di report sull’economia circolare che la EEA dovrà pubblicare nei prossimi anni punterà a comprendere il suo pieno potenziale. Partite nel gennaio 2016, queste indagini vogliono fornire delle risposte alle domande poste dalle nuove sfide della conoscenza. I destinatari non sono soltanto gli uomini politici della UE e dei governi nazionali, ma anche tutti coloro che operano nei settori finanziari e nella società civile. Compilare e interpretare la vasta quantità di informazioni va a toccare le quattro dimensioni dell’economia circolare: il concetto e i benefici; le sfide poste dalla transizione e i fattori che la renderanno possibile: i sistemi per misurare i progressi; le questioni contestuali che richiedono una particolare attenzione da parte della ricerca e della politica. Con questi report EEA cerca di supportare i politici a comprendere meglio il concetto di economia circolare e i modi in cui implementarla.
Arrivare a una economia circolare è di fondamentale importanza per l’Europa. Vivere bene facendo attenzione tutti i limiti imposti dalla sopravvivenza del nostro pianeta è l’ambizione centrale della visione dell’Unione Europea per il 2050. Un’economia circolare potrà contribuire a raggiungere questo obiettivo dato che punta ad accrescere la condivisione delle risorse rinnovabili e riciclabili, a ridurre il consumo di materie prime e di energia e a tagliare le emissioni nocive. Condividere, ri-utilizzare, riparare, riciclare i prodotti esistenti e i materiali aiuterà a mantenere in buone condizioni prodotti, componenti e materiali. I benefici per l’Europa includono la riduzione delle pressioni ambientali e una minore dipendenza sull’importazione di risorse dall’esterno. Le strategie legate all’economia circolare potrebbero anche apportare benefici legati alla riduzione dei costi, una maggiore competitività dell’industria europea, con notevoli vantaggi anche per il mercato del lavoro.
Purtroppo, è probabile che nel corso della transizione verso l’economia circolare si sviluppino tensioni inter-settoriali e dissidi politici. Sono passaggi inevitabili dal momento che ci saranno vincitori e sconfitti. Mentre infatti l’Europa resterà un centro di conoscenza e di innovazione, alcuni dei suoi business tradizionali e dei lavoratori a essi collegati probabilmente ne soffriranno. Lo scopo generale è quello di gestire tutte le risorse naturali in modo efficiente e, soprattutto, sostenibile. La transizione verso l’economia circolare dovrà coinvolgere tutti i gruppi: governi, affari e finanza, società civile e cittadini. Comporterà un diverso modo di fare affari, finanze e modelli fiscali differenti, insieme a una rivoluzione tecnologica, all’innovazione tecnologica e a nuovi approcci educativi.
La transizione verso l’economia circolare comporterà alcuni cambiamenti nei sistemi di produzione-consumo europei. Il concetto di economia circolare è relativamente nuovo a livello europeo e i suoi effetti economici, ambientali e sociali sono lungi dall’essere visibili. Sono stati compiuti alcuni progressi, soprattutto nel campo dei rifiuti e del nuovo modo di condurre gli affari, ma non sempre in modo sistematico o coordinato.
Gestire la transizione significa allora comprendere meglio tutti i diversi trend che attraversano la società e che compongono i modelli di produzione e di consumo. Ottenere informazioni rilevanti da parte di tutti gli attori coinvolti richiederà una buona dose di cooperazione. Occorrerà anche sviluppare una adeguata cornice analitica.
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