Smog, il 2 febbraio a Roma vertice tra Galletti e i sindaci
Visto il persistere dello smog, il Ministero dell'Ambiente ha convocato a Roma il Comitato “Qualità dell'aria”, per analizzare lo stato d'attuazione del protocollo siglato il 30 dicembre. Nessuna città lo ha ancora messo in pratica
29 January, 2016
Il ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti ha convocato per martedì 2 febbraio a Roma i governatori e i sindaci delle grandi città per la cosiddetta "emergenza smog", che in questo gennaio 2016 ha ricominciato ad assediare numerose centri urbani in tutta la penisola. L'incontro sarà l'occasione per fare il punto sull' "avanzamento del protocollo del 30 dicembre 2015", che però non è mai partito.
Riduzione delle temperature massime di riscaldamento negli edifici pubblici privati di 2 gradi, abbassamento dei limiti di velocità di 20 km/h in aree urbane da 50 a 30 e da 90 a 70, incentivo all’utilizzo del trasporto pubblico locale con sconti e gratuità, limitazione dell’utilizzo della biomassa per uso civile dove siano presenti sistemi alternativi di riscaldamento. Queste le proposte decise dal ministero insieme a sindaci e governatori, da applicare in caso di sforamento per più di 7 giorni consecutivi dei limiti di smog ma a discrezione dei singoli amministratori. E nonostante le polveri sottili abbiano sforato i giorni previsti in diverse città, nessun comune fino ad ora ha deciso di metterli in atto. È stato pure messo a disposizione per le iniziative sul trasporto pubblico locale e la mobilità condivisa, un fondo da 12 milioni di euro.
Proprio alla luce dell'assenza di vincoli, gli amministratori giocano facilmente allo scarica barile. Ad esempio, Anci Lombardia e il Comune di Milano hanno chiesto più volte alla Regione di intervenire, ma la risposta del Pirellone è stata negativa: non prendiamo alcuna misura d'emergenza, interverremo solo con misure strutturali. Si sono viste? A Roma invece si va avanti con blocchi del traffico, l'ultimo quello di mercoledì 27 gennaio, il prossimo domenica 31, e si propongono nuovamente le targhe alterne. A Torino si ragiona sull'ipotesi di limitare il traffico, in particolare la riduzione della velocità dei veicoli da 50 a 30 km/h contenuta nel "protocollo Galletti", ma l'assessorato all'Ambiente sostiene che non ci siano le condizioni per metterla in atto. "Le uniche misure valide sono quelle strutturali", dice l'assessore del capoluogo sabaudo Enzo Lavolta, che guarda più alla Regione Piemonte che al Governo: "Grazie allo sblocco da parte della Regione di 7,5 milioni di euro, potremo cambiare 118 centrali termiche, quasi tutte di scuole pubbliche".