Smog: dal tavolo al Ministero niente di nuovo sull’attuazione del piano per le emergenze
Si è svolta oggi a Roma la riunione tra Ministero dell'Ambiente, Regioni e Comuni per fare il punto sull'avanzamento del protocollo del 30 dicembre 2015: nessuna novità sull'attuazione delle misure
02 February, 2016
Niente di nuovo. Stando alle dichiarazioni rilasciate a fine riunione, si potrebbe definire così l’esito della riunione di quest’oggi a Roma che doveva fare il punto sull’attuazione delle misure previste dal protocollo anti-smog sottoscritto lo scorso 30 dicembre 2015 da Ministero dell’Ambiente, Regioni e Comuni. Il piano per le emergenze da applicare in caso di sforamento per più di 7 giorni consecutivi, dato anche il carattere non vincolante, rimane così ancora sulla carta. All'uscita dell'incontro si registrano infatti solamente dichiarazioni riguardanti gli incentivi al trasporto pubblico e alla mobilità sostenibile. Queste sono quelle raccolte dall'agenzia Ansa:
''Gli interventi'' anti-inquinamento ''non sono per discrezionalità nostra ma rientrano in un principio di precauzione per tutelare la salute dei cittadini'' ha detto il vicesindaco di Napoli Raffaele Del Giudice alla fine della riunione al ministero sulla qualità dell'aria. Del Giudice, ricordando le misure della città partenopea, fa però presente che ''i cittadini vanno messi nelle condizioni di poter usare i mezzi pubblici''.
Per il sindaco di Messina Renato Accorinti ''è semplicemente un inizio. Le risorse non sono tantissime ma va bene. Però vorremmo ci fosse equità nella distribuzione''. ''E' un problema troppo grande'', quello dello smog, dice Accorinti e per ''troppo tempo c'è stata una mancanza della politica. Ora dobbiamo fare squadra e mettere ancora più soldi''. Il sindaco di Messina ricorda che dei mezzi pubblici gratis per i cittadini ''non se n'è parlato in questa riunione'' ma che comunque è qualcosa che ''noi chiederemo''. Inoltre fa presente che tra le ''città metropolitane del Sud ci potranno essere degli incontri'' per vedere ''cosa e come fare insieme''. A cominciare dalle ferrovie, la cosiddetta '''cura del ferro'''.
''Dobbiamo lavorarci sempre e non solo quando c'è emergenza'' ha osservato il governatore dell'Abruzzo Luciano D'Alfonso. ''Stiamo lavorando per una mobilità alternativa - dice D'Alfonso spiegando alcune misure - siamo al lavoro per la riduzione della velocità nelle città e ridurre l'uso dei mezzi per gli spostamenti''. In generale, per il governatore dell'Abruzzo serve ''rivedere la cultura della mobilità'' ma anche le ''modalità di spostamento''. Quanto alle risorse, conclude, ''il ministro si è impegnato''.
''Lo ribadisco servono misure strutturali e finanziamenti importanti. Come Veneto abbiamo chiesto 500 milioni'' ha detto l'assessore all'Ambiente del Veneto Gianpaolo Bottacin, rilevando che ''le misure spot non servono a niente, come dimostra il blocco dei mezzi, servono misure a medio e lungo termine''.
Quella di oggi, tuttavia, dovrebbe essere la prima di una serie di riunioni. “Il tavolo ambientale - ha fatto sapere il Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti - voglio convocarlo con cadenza periodica, ogni mese, mese e mezzo, per fare il punto della situazione dei provvedimenti e delle misure che abbiamo preso in merito".
"Io sono molto onesto - ha aggiunto Galletti - qui nessuno ha la bacchetta magica. Siamo di fronte a un'emergenza climatica che non si registrava da tantissimi anni. L'emergenza c'è, e se capiteranno ancora altre situazioni di questo genere io non so se saremo in grado di affrontarle". Il ministro infine ha affermato che "negli ultimi anni la qualità delle polveri sottili è molto migliorata in Italia. Se la situazione attuale è colpa dei cambiamenti climatici o meno oggi nessuno può dirlo; registro solo negli ultimi anni sconvolgimenti climatici che ci fanno riflettere".