Torino, Corso Principe Oddone “sarà un'autostrada urbana dove sfrecciare a tutta velocità”
Il sindaco apre, ma i tecnici chiudono: nessuno spiraglio per cambiare l'assetto del progetto di copertura del passante ferroviario. rimane un'autostrada urbana con una ciclabile a zig zag e a centro strada
01 March, 2016
Il sindaco Fassino era stato possibilista. L'incontro delle associazioni che promuovono la mobilità nuova con il primo cittadino e con gli assessori Claudio Lubatti ed Enzo Lavolta aveva avvicinato le parti: "se un progetto non funziona lo cambiamo" aveva infatti espresso il Sindaco in merito alla copertura del passante ferroviario e la criticata ciclabile a "zig zag".
Tuttavia dal tavolo tecnico è emersa una totale chiusura da parte del settore viabilità, difendendo il progetto, descrivendolo come la migliore soluzione tecnica possibile. Questa posizione è chiaramente difensiva ma fallace, in quanto il progetto non aderisce in alcun modo ad uno dei principi guida di BiciPlan e Pums (redatto dai tecnici stessi) che prevede una ferrea suddivisione dello spazio: 1/3 infrastrutture ciclabili e pedonali, 1/3 trasporto pubblico, 1/3 mobilità motorizzata privata.
Principi e normative tecniche, quelli presenti nel BiciPlan, legittimati e rilanciati proprio in questi giorni dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio.
Le associazioni Fiab, Bike Pride e Bici e dintorni, presenti all'incontro di questo pomeriggio dedicato nello specifico al passante ferroviario e a corso Principe Oddone, ritengono che dedicare l'80% dello spazio alle auto e mettere ai margini le altre modalità di spostamento non rispecchi alcuno dei principi di mobilità nuova ai quali dicono di ispirarsi, a parole e sulla carta, il Sindaco e gli assessori Lubatti e Lavolta (purtroppo assente il secondo e fugace il primo).
Ripartizione dello spazio, sicurezza e fruibilità per tutti gli utenti della strada, indicazioni alla base del BiciPlan e dello stesso Pums, sono concetti lontanissimi dal progetto di Corso Principe Oddone, che come ha fatto notare Adriano Comai, vice presidente di Fiab Torino Bici e dintorni, per la sua conformazione non permette neanche la corretta accessibilità alla ciclabile (oltre a essere pericolosamente e nuovamente costruita a centro strada come già altre ciclabili del passato recente, inutilizzate e inutilizzabili).
In tutta risposta i tecnici della Direzione infrastrutture e mobilità del Comune di Torino hanno sottolineato che l'obiettivo dei tecnici è progettare le ciclabili perché siano a norma, non perché siano fruibili.
Insomma un deludente scollamento fra la proposta avanzata dal Sindaco Fassino e la realtà.
“Ci chiediamo a questo punto - conclude Giuseppe Piras, presidente di Bike Pride Fiab Torino - di chi ci dobbiamo fidare tra sindaco, assessori e tecnici. Se siano le promesse di mobilità nuova e sostenibile del Sindaco Fassino a non essere sincere, o se siano i tecnici a dettare la linea e a imporre una realtà di mobilità vecchia, incentrata sull'auto”.
È evidente che il meccanismo di confronto non funziona. I tavoli tecnici non hanno di fatto portato ad un confronto serio e tecnico delle scelte fatte e neanche sei anni di parate e manifestazioni con una partecipazione straordinaria da parte dei cittadini hanno realmente cambiato le carte in tavola, con il risultato che la copertura del passante in Corso Principe Oddone sarà un'autostrada urbana dove si potrà sfrecciare pericolosamente a tutta velocità e per l'ennesima volta l'occasione di dare un volto nuovo, più fruibile, sostenibile, ma anche commerciale ed attraente dal punto di vista turistico alle strade di Torino (ed in particolare della periferia Nord) è stata persa.
Fonte: Comunicato Stampa associazioni Fiab Bike Pride e Fiab Bici e dintorni