Cina, la campagna Hairy Nose (naso peloso): come muteremo se non fermiamo lo smog
WildAid Cina lancia una campagna ad effetto contro il grave inquinamento nelle città cinesi; un futuro di nasi super pelosi per filtrare lo smog. Allora "Cambiamo abitudini. Prima che lo smog cambi noi"
29 February, 2016
L’inquinamento atmosferico in Cina è diventato insopportabile. Lo scorso anno 366 città su 366 non hanno rispettato gli standard dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Tra queste Beijing (Pechino). Non sorprende, allora, che un recente rapporto di WildAid, l'organizzazione ambientalista internazionale, che si batte soprattutto per la conservazione delle specie, abbia rilevato che il 90 per cento dei cinesi siano preoccupati dei livelli di inquinamento. La domanda che tutti si fanno è: “Che cosa posso fare per migliorare la situazione?”. Una risposta viene da “Hairy Nose” (naso peloso, n.d.T.). Questo è il titolo di un annuncio di pubblica utilità (PSA) creato dal programma GOblue di WildAid che vuole dare alcune indicazioni per rendere l’aria e il cielo più puliti. In Cina, questo nuovo PSA al momento è trasmesso su molti social media, network televisivi, schermi all’aperto, in taxi e in metropolitana.
Il filmato “Hairy Nose” cattura l’attenzione e punta a provocare reazioni e pensieri forti, proiettando il problema dell’inquinamento atmosferico in un distante futuro. Il documentario mostra un ipotetico mondo del domani nel quale i peli nel naso si sono evoluti per filtrare l’inquinamento. Il modo di comportarsi, la moda e la cultura si sono a loro volta adattate a queste prominenti caratteristiche facciali. Nel filmato a un certo punto si vede un uomo che rifiuta di accettare l’inquinamento passivamente e decide quindi di radersi i peli del naso in un gesto di sfida. Il messaggio per chi abita in città è evidente: cambia l’inquinamento atmosferico prima che sia lui a cambiare te. Il programma GOblue punta a incentivare le persone in Cina a utilizzare mezzi di trasporto che inquinano meno, al fine di migliorare la qualità dell’aria e ridurre le emissioni di gas (GHG) dannose.
L’inquinamento atmosferico ha cambiato la Cina sotto diversi punti di vista. Ogni anno almeno 500 mila morti premature sono da attribuire ai veleni presenti nell’aria. Nelle città del nord, dove la qualità dell’aria è peggiore, l’aspettativa di vita è di 5,5 anni più bassa che nelle città del sud. Negli ultimi trent’anni, le morti causate da cancro ai polmoni sono cresciute del 465 per cento. “L’inquinamento dell’aria è la principale preoccupazione sanitaria nella Cina urbana, ma la maggior parte dei cittadini si aspettano che sia il governo a prendere l’iniziativa per migliorare la situazione”, ha dichiarato May Mei, a capo di WildAid Cina. “È importante che le singole persone comprendano di potere fare qualche cosa individualmente”.
"Hairy Nose" termina con un messaggio di incoraggiamento, spronando a utilizzare mezzi di trasporto poco inquinanti, come le biciclette. Questo è una delle azioni più efficaci che i Cinesi possono adottare per ridurre l’inquinamento. Nel 2015, il Ministero per la Protezione Ambientale ha analizzato le fonti principali dell’inquinamento atmosferico in nove delle maggiori città del paese e ha infatti scoperto che le automobili sono le cause principali della scarsa qualità dell’aria almeno in cinque di questi centri urbani: Beijing, Shanghai, Hangzhou, Guangzhou and Shenzhen.
Un’indagine di WildAid condotta nel 2015 ha rilevato che l’88 per cento delle persone che vivono nelle grandi città cinesi credevano che i gas di scarico dei veicoli fossero la principale causa dello smog. Il 58 per cento ha dichiarato di ritenere il governo e i singoli individui ugualmente fondamentali per cambiare le cose e che le misure adottate del governo sono essenziali migliorare la qualità dell’aria."Hairy Nose" ricorda ai cittadini che anche loro, però, possono fare la differenza.
Traduzione: Laura Tajoli
Fonte: wildaid.org
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