Emergenza traffico e smog in India: tassati fino al 4% gli acquisti di nuove auto
Il Governo indiano adotta il principio "chi inquina paga" nella lotta a traffico e smog. Una tassa dall'1%, sino al 4% per i diesel di maggior cilindrata e per i SUV, sull'acquisto di nuovi autoveicoli passeggeri
Un articolo di Jason Burke, su The Guardian del 29 febbraio, ha dato ampio spazio al nuovo provvedimento fiscale preso dal Governo, per contrastare l'inquinamento atmosferico e l'enorme traffcio delle principali metropoli indiane. Una tassa sull'acquisto delle nuove auto passggeri, che parte dal 1% per quelle a benzina e arriva sino al 4% per i diesel, i veicoli considerati più inquinanti, e per i SUV.
L'India, con le sue megalopoli come Dheli, Calcutta e Mumbai, è tra le nazioni più inquinate al mondo. Le emissioni inquinanti monitorate - ricorda The Guardian - arrivano anche a 20 volte tanto quelle registrate nelle città europee e nord-americane. Tuttavia anche l'atteggiamento verso l'automobile sembra cambiato negli ultimi anni: le auto non sono più viste solo come status symbol da raggiungere, ma anche come causa determinante nell'inquinamento atmosferico, che ricade su tutta la popolazione e soprattutto sulla salute delle classi più povere e dei bambini. E a cui, con più senso di responsabilità, si può rinunciare o magari accettare una tassa aggiuntiva, per il "lusso" di poterla utilizzare.
E così il Governo indiano, con la nuova misura voluta dal Ministro delle Finanze Arun Jaitley, sta cercando di accontentare anche le classi meno abbienti della popolazione, ponendo un freno all'entrata in circolazione di nuovi veicoli, in città già incredibilmente congestionate. La nuova tassa è dell'1% sulle auto a benzina sotto i 4 metri di lunghezza e con motori sino a 1200 cc. I diesel "piccoli", sotto i 4 metri e sino a 1500 cc di potenza sconteranno una tassa sull'acquisto del 2.5%. 4%, il massimo, per i diesel più grandi.
Naturalmente non è tardata la protesta da parte dei produttori di auto - colossi indiani come Maruti Suzuki India e Tata Motors - che lamentano di essere stati tagliati fuori dal Governo nella decisione di nuove misure contro l'inquinamento. Soddisfatti, invece, gli attivisti ambientali che da tempo si lamentano di una situazione sempre più insostenibile e che crea gravi danni alla popolazione, soprattutto alla parte più povera, e pregiudica la salute e il futuro di milioni di bambini. Ambientalisti e studiosi dichiarano che, in città come la capitale Delhi, il 40% dell'inquinamento atmosferico deriva dai trasporti, dati invece contestati dalle aziende automobilistiche.
Sempre nel territorio dello Stato di Delhi, si sono già varate misure d'emergenza contro l'inquinamento, come le targhe alterne nel 2015, provvedimenti che saranno ripetuti nel 2016, ma sinora non sembrano aver dato i risultati sperati. C'è stata anche una sentenza della Corte Suprema che ha temporaneamente proibito la vendita dei diesel di grossa cilindrata, sempre a Delhi.
La tassa sull'acquisto di nuove auto è una mossa che non solo è stata contestata dal comparto automobilistico, ma criticata anche da quegli economisti che la vedono come un limite allo sviluppo economico in India. Tuttavia viene considerata necessaria e coraggiosa da parte delle associazioni ambientaliste e da chi si batte per la difesa della salute pubblica.
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