Piemonte: al via la discussione sul Piano rifiuti in Consiglio regionale
Va avanti in Consiglio regionale il piano regionale sui rifiuti. Occhio di riguardo nei confronti del capoluogo regionale con l'intenzione sostenere Torino nell'estensione della raccolta porta a porta . On line il comunicato stampa del Consiglio regionale del Piemonte e la rassegna stampa dei quotidiani torinesi
10 March, 2016
Raggiungere il 65% di raccolta differenziata in ogni ambito territoriale e il 50% del tasso di riciclaggio complessivo, oltre a una sensibile riduzione della produzione di rifiuti entro il 2020: sono solo alcuni degli obiettivi del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e dei fanghi di depurazione 2012-2020, la cui discussione è cominciata in Consiglio regionale martedì 8 marzo. "Le novità - si legge nella nota di Palazzo Lascaris - della norma sono diverse, come ha illustrato in aula l’assessore all’Ambiente Alberto Valmaggia, e consentiranno - se approvate - di raggiungere tutti gli obiettivi espressi dalla disciplina nazionale e comunitaria, che negli ultimi anni si è evoluta al punto di trasformare la gestione dei rifiuti in uno strumento di natura economica ed ambientale, nel solco tracciato dal legislatore europeo, e che oggi viene da più parti definito come economia circolare”. Per i rifiuti residuali non riciclabili, stimati al 2020 complessivamente pari a 671 mila tonnellate, il piano prevede la loro valorizzazione energetica o direttamente nel termovalorizzatore di Torino (346 mila tonnellate) o previsa produzione di combustibile solido secondario (96 mila tonnellate) da inviare in parte al cementificio di Robilante e in parte in impianti fuori regioni.
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