Referendum trivelle, Legambiente lancia la “Staffetta dei Sindaci” per il diritto di scegliere il proprio futuro
Da Pesaro il Treno Verde lancia la campagna a sostegno del referendum del 17 aprile sulle trivellazioni in mare. Prima adesione di Maurizio Mangialardi, presidente di Anci Marche e Sindaco di Senigallia
15 March, 2016
Il 17 aprile #VotaSì per dire #STOPTrivelle. Questo l’appello che Legambiente lancia ai primi cittadini italiani chiedendo di aderire alla “Staffetta dei sindaci”, la campagna lanciata questa mattina (lunedì 14 marzo) a Pesaro dal Treno Verde, lo storico convoglio ambientalista in tour per l’Italia per promuovere le esperienze smart del Paese. La prima adesione a sostegno della campagna è del presidente di Anci Marche e Sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi.
Durante il suo viaggio il Treno Verde passerà il testimone ai sindaci che vorranno sostenere il Sì al referendum del 17 aprile per poter decidere come progettare lo sviluppo energetico futuro sul proprio territorio.
“Il ruolo dei territori e di chi li amministra può essere determinante per raggiungere l’obiettivo – dichiara Rossella Muroni, presidente di Legambiente - coinvolgendo i cittadini per votare Sì, contro una politica energetica petrolifera inquinante e non in grado di contribuire al raggiungimento degli obiettivi della COP21, né di soddisfare le esigenze dei cittadini. La strategia del Governo per impedire il raggiungimento del quorum è chiara: poco tempo e poca informazione, puntando anche sulle regole referendarie che non permettono alle amministrazioni locali di potersi esprimere sul tema. Un impedimento non da poco, visto il ruolo delle Regioni e dei Comuni nella strada che ha portato al referendum del 17 aprile, e le responsabilità che gli amministratori hanno nello sviluppo di un modello energetico democratico, sostenibile e attento al territorio”.
“L’auspicio - ha dichiarato Maurizio Mangialardi, presidente di Anci Marche e Sindaco di Senigallia - è che l appuntamento del 17 aprile possa diventare un momento di grande partecipazione democratica per raggiungere il quorum e ribadire che il futuro energetico del nostro Paese non può essere affidato a fonti energetiche esauribili e inquinanti, che ostacolano lo sviluppo di nuovi settori economici sostenibili e innovativi, e per ultimo, ma non certo per importanza, costituiscono la principale causa dei conflitti bellici del pianeta. Oggi più che mai è necessario investire sulle risorse rinnovabili e tutelare le principali ricchezze di cui l Italia dispone - il patrimonio paesaggistico, il mare, la biodiversità - componenti imprescindibili per lo sviluppo di un economia capace di fare leva sul turismo, l’ambiente e la pesca di qualità”.
L’obiettivo della Staffetta dei Sindaci è di dare voce a chi meglio conosce il territorio e i cittadini, e che desidera puntare su un futuro 100% rinnovabile capace di rispondere ai fabbisogni locali, un futuro che in molti hanno già scelto, che non prevede l’uso delle fonti fossili ma un mix di tecnologie rinnovabili e di efficienza energetica.
Le trivelle, le importazioni di gas e petrolio rappresentano il passato. Le fonti rinnovabili sono arrivate a coprire il 40% dei consumi energetici elettrici e secondo le ultime stime il 16% dei consumi totali nazionali. Ci sono tutte le condizioni per costruire un futuro incentrato sulle fonti rinnovabili e l’efficienza energetica. E in tante realtà italiane ci si sta già lavorando, mettendo al centro il territorio, i Comuni, i cittadini, le imprese e le cooperative che in molti casi possono già produrre e scambiare energia da fonti rinnovabili. Nei nostri Comuni sono distribuiti oltre 850mila impianti da fonti rinnovabili che stanno rivoluzionando il modo di produrre e consumare energia, numeri importanti che fotografano un cambiamento dal basso a cui hanno contribuito migliaia di famiglie, centinaia di amministrazioni e di piccole e medie imprese.
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