L’amarezza di Ciclobby: troppo poco in 5 anni dalla giunta arancione
Dalla "volata" per Pisapia nel 2011, alle delusioni su domeniche a spasso, tavoli della ciclabilità, piste inutili e PUMS non ancora in vigore. Dopo 12 anni, Eugenio Galli lascia la presidenza di Ciclobby - da REPUBBLICA del 13.03.2016
16 March, 2016
di Luca De Vito
Cinque anni deludenti. È
questa la sintesi delle parole del presidente uscente di Ciclobby
Eugenio Galli, che ieri ha fatto il suo ultimo discorso all’assemblea
dei soci riunita in via Confalonieri 4 per eleggere il direttivo
dell’associazione. «Con questi cinque anni di giunta abbiamo vissuto un
carico di frustrazioni non indifferente — ha detto Galli — . Siamo
passati dal tirare la volata per Pisapia a tutta una serie di
provvedimenti come la cancellazione delle domeniche a spasso,
l’inserimento dei giovedì dello shopping, lo stop ai tavoli sulla
ciclabilità e da ultimo il Pums, il piano urbano per la mobilità
sostenibile, che ancora oggi dopo cinque anni non abbiamo». Tra le
critiche che Ciclobby muove ci sono anche quelle relative a scelte
ritenute sbagliate: come la ciclabile di viale Tunisia e quella di
piazza Castello, realizzata nonostante la decisione di chiudere al
traffico l’area.
Da parte di Galli non sono mancate anche le autocritiche: «Per anni la nostra associazione ha avuto un ruolo di peso nel porre i temi della ciclabilità — ha detto rivolto ai soci — . Oggi spesso subiamo l’agenda, invece di farla. Servono maggiore forza e creatività». Il riferimento è alle manifestazioni che in epoca Moratti avevano portato in strada molte persone a protestare contro il tunnel di Porta Nuova vietato alle bici e contro il restyling di corso Buenos Aires che non prevedeva alcuna modifica a favore delle due ruote. Ma anche alle molte battaglie tenute a livello nazionale dalla Fiab, come quella per il riconoscimento dell’infortunio in itinere o come quella per la modifica del Codice della strada per consentire alle bici di andare nei sensi unici, su cui è ancora aperto il dibattito. «Queste cose non avremmo potuto farle senza la voglia di approfondire e di elaborare proposte», ha aggiunto Galli.
Il presidente e buona parte del direttivo lasciano quindi dopo un lungo periodo di gestione dell’associazione: Galli era infatti presidente da 12 anni e ai vertici da 23. Un addio dettato anche da motivi personali. Ieri sono stati eletti 13 membri del nuovo direttivo, che entro metà aprile dovranno decidere il nome del nuovo presidente dell’associazione.
Una volta eletti i nuovi vertici, Ciclobby dovrà quindi decidere le priorità e i temi da rilanciare, anche in vista della campagna elettorale per la corsa a sindaco, in cui i candidati stanno già affrontando il tema della mobilità sostenibile.