Rete O.N.U. in convegno a Montecitorio: “Settore usato pilastro dell'economia circolare”
La Rete Nazionale Operatori dell'Usato in convegno a Roma ha ribadito l'importanza di un settore che sottrae al mondo dei rifiuti beni per 300.000 tn/anno
16 March, 2016
Si è tenuto oggi, 17 marzo, presso la sala Aldo Moro di Palazzo Montecitorio, il convegno “Il valore aggiunto dell'usato all'economia circolare” promosso dalla Rete Nazionale Operatori dell'Usato, al quale hanno preso parte istituzioni, enti ed associazioni per dibattere sul futuro del settore del riutilizzo che è stato definito come “uno dei pilastri dell'economia circolare”.
“In attesa dei decreti attuativi del collegato ambientale, prendiamo atto del clima positivo nei confronti di una categoria fino ad ieri invisibile, pur considerata in Europa uno dei pilastri dell'economia circolare”, ha affermato Augusto Lacala, presidente di Rete O.N.U.
“Il contributo ambientale ed occupazionale che il settore già oggi garantisce, senza alcun riconoscimento in termini di premialità – ha ribadito Sebastiano Marinaccio, Vicepresidente di Rete O.N.U. - potrebbe essere raddoppiato rimuovendo alcuni ostacoli normativi che ne limitato lo sviluppo. Basti pensare che il comparto dell'usato sottrae al mondo dei rifiuti beni per 300.000 tn/anno e che valorizzando la preparazione per il riutilizzo si potrebbe arrivare ad intercettare oltre 650.000/tn/anno destinate al riutilizzo per un valore di 1.300 milioni generando nel solo comparto della preparazione per il riutilizzo oltre 15.000 nuovi posti di lavoro, quasi 22,9 lavoratori per 1000tn”.
Antonio Conti, Portavoce della Rete ONU, ha tenuto invece a sottolineare come il settore attenda da tempo delle regole chiare che possano consentirgli di esprimere al meglio le sue potenzialità. “Oggi per la prima volta registriamo un consenso unanime sulle proposte di Rete ONU. Bisogna che questo consenso si trasformi al più presto in cambiamento reale per gli operatori dell' usato. Questo significa più lavoro, maggiore contributo all'ambientale, maggiore tutela delle fasce deboli e maggior sviluppo economico”.