Piemonte, in fase di approvazione il nuovo “Piano di gestione dei rifiuti urbani”
Tra le principali novità il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata in ogni ambito territoriale e la riduzione di circa terzo dei rifiuti indifferenziati per abitante entro il 2020
21 March, 2016
Il
nuovo “Piano di gestione dei rifiuti urbani e
dei fanghi di depurazione” della Regione Piemonte, in fase di
approvazione a Palazzo Lascaris, tra i principali
obiettivi mira a raggiungere il 65% di raccolta differenziata in ogni
ambito territoriale e il 50% del tasso di riciclaggio complessivo,
oltre a una sensibile riduzione della produzione di rifiuti entro il
2020.
Le
novità della norma sono diverse, come ha illustrato in aula
l’assessore all’Ambiente Alberto
Valmaggia,
e consentiranno - se approvate - di raggiungere tutti gli obiettivi
espressi dalla disciplina nazionale e comunitaria, che negli ultimi
anni si è evoluta al punto di trasformare la gestione dei rifiuti in
uno strumento di natura economica ed ambientale, nel solco tracciato
dal legislatore europeo, e che oggi viene da più parti definito come
“economia
circolare”.
Per i rifiuti residuali non riciclabili, stimati al 2020 complessivamente pari a 671 mila tonnellate, il piano prevede la loro valorizzazione energetica o direttamente nel termovalorizzatore di Torino (346 mila tonnellate) o previsa produzione di combustibile solido secondario (96 mila tonnellate) da inviare in parte al cementificio di Robilante e in parte in impianti fuori regioni.
Inoltre il piano punta alla riduzione della produzione dei rifiuti urbani indifferenziati, fissando il limite di 159 kg/ab/anno entro il 2020 (nel 2013 erano 220,3 kg/ab/anno per laProvincia di Torino) , e la riduzione del conferimento dei rifiuti urbani biodegradabili (RUB) in discarica con azzeramento entro il 2020.
Cliccando qui, è possibile visionare l'intero Piano in fase di approvazione.