Approvazione ddl acqua, forum: "Disconosciuti completamente referendum e legge"
"Il testo approvato è radicalmente diverso, nella forma e nei principi, di quello proposto dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua. Tutto stravolto a partire dall’articolo 6 che disciplinava i processi di ripubblicizzazione"
21 April, 2016
Oggi la legge sulla gestione pubblica del servizio idrico è stata finalmente discussa e approvata aula alla Camera, a distanza di circa 9 anni dal suo deposito corredato da oltre 400.000 firme. Peccato che il testo approvato sia radicalmente diverso, nella forma e nei principi, di quello proposto dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.
PD e la maggioranza hanno stravolto il testo a partire dall’articolo 6 che disciplinava i processi di ripubblicizzazione. Oggi è caduta anche l'ultima foglia di fico dietro la quale il PD aveva provato a nascondersi. Infatti, la Commissione Bilancio ha cancellato la via prioritaria assegnata all'affidamento diretto in favore di società interamente pubbliche.
Un disconoscimento palese e spudorato che ha ribaltato il senso di quella legge sottoscritta da 400mila cittadini e aggiornata alla luce dei risultati del referendum popolare del 2011.
Il risultato di oggi è solo la cronaca di una morte annunciata, già nei giorni scorsi infatti molti dei deputati dell’intergruppo parlamentare per l’Acqua Bene Comune avevano ritirato la firma da un provvedimento che stravolgeva il senso.
La cancellazione della volontà popolare di 27 milioni di italiani che si espressero in favore dell’acqua pubblica ai referendum arriva a pochi giorni dalla tornata referendaria del 17 aprile, sulla quale la maggioranza di Governo ha fatto campagna per l'astensionismo, il disconoscimento di un percorso di partecipazione come quello sulla gestione pubblica del servizio idrico rappresenta un preoccupante segnale per la democrazia nel nostro paese.
Il movimento per l'acqua continuerà la loro battaglia contro questa legge anche nel passaggio al Senato e lancia contro i provvedimenti del Governo Renzi, a partire dal ddl Madia, una petizione nazionale insieme ai referendum sociali.