Biodiesel: “Peggio dei combustibili fossili”
Dopo la pubblicazione del Globiom Study si scopre che i biofuel inquinano più dei combustibili fossili. A rivelarlo è la ONG Transport & Environment
26 April, 2016
Con la
pubblicazione Globiom
Study, una ricerca commissionata nel 2013 dalla Commissione
europea per indagare sui danni indiretti dovuti allo sfruttamento del
suolo per la produzione di biocarburanti (ILUC), si scopre che il
Biodiesel ha un impatto sull'ambiente peggiore del diesel. A
dirlo è la ONG Transport
& Environment dopo una attenta analisi del Globiom Study.
Infatti secondo la ONG,utilizzando il biodiesel
nel settore dei trasporti, invece di
ridurre le emissioni di gas climalteranti
queste aumenteranno
del 4% fino
al 2020, ossia come se circolassero
12 milioni di auto in più.
I
trasporti
sono responsabili di circa
un quarto delle emissioni di gas serra di
tutta l'UE, risultando
il secondo settore più inquinante dopo
quello energetico
e l'unico settore dell'UE in cui le
emissioni sono ben al di sopra dei livelli del 1990,
rendendo la decarbonizzazione del settore
fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi Ue
sul cambiamento climatico.
Jos
Dings, Direttore
esecutivo della ONG
Transport & Environment, ha dichiarato: "La
Commissione europea ha finalmente rivelato che il fallimento della
politica europea nello stimolare i
cattivi biocarburanti è
ancora più spettacolare rispetto alle precedenti ricerche
scientifiche".
Lo
studio, condotto da un consorzio tra più importanti e rispettabili
istituti di ricerca europei come Ecofys,
IIASA e
E4tech,
mette nero su bianco i dati sulle effettive
immissioni di gas serra dovute alla produzione e al consumo di
biocarburanti. Ma i risultati sono stati
negati da Raffaello Garofalo,
segretario generale della European Biodiesel Board, che ha bollato lo
studio "inaffidabile"
accusando T&E
di lobbying "contro biodiesel e in
favore dei combustibili fossili".
In
un
grafico pubblicato da T&E (che
riproponiamo) viene indicato come
i combustibili fossili emettono
(considerando lo sfruttamento di suolo -
ILUC) meno gas
climalteranti rispetto ai biofuel prodotti da
colza, soia o olio di palma. L'ILUC
è un metodo per
di misurare l'impatto dell'agricoltura su
praterie e foreste, che naturalmente
assorbono alti livelli di CO2 del
riscaldamento globale. Ma se riconvertite
in monoculture aumentano
l'immissione di
CO2 nell'atmosfera.
I
risultati dell'analisi del Globiom
Study effettuata da T&E:
-Il
biodiesel
prodotto da olio
vegetale vergine produce mediamente
l'80% delle emissioni in
più rispetto al gasolio fossile;
-Soia
e biodiesel Palm-based
sono due/tre volte peggiori
dei combustibili fossili. Questo tipo
di biodiesel è anche
il biocarburante più popolare nel mercato europeo e si prevede che
raggiunga quota 70% entro
il 2020;
-Tre
quarti dei biocarburanti prodotti,
compreso
bioetanolo e biodiesel, hanno
emissioni di gas a effetto serra
simile o superiore a quello della benzina e del gasolio fossile fino
al 2020.
Bisogna ricordareinoltre che il biofuel è diverso dal biometano, infatti "Il biometano - osserva Righini presidente della Federazione italiana dei produttori di energia da fonti rinnovabili - concorre alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti per il 97% se confrontato con altri carburanti: produce 5 grammi di CO2 equivalenti per km, rispetto ai 95 grammi del biodiesel oppure ai 164 della benzina".