Smog: le risposte dei candidati sindaco ai lettori del quotidiano La Stampa
"Quali provvedimenti pensa di adottare per ridurre l’inquinamento da polveri sottili?" - da La Stampa (Cronaca di Torino) del 19.05.2016
19 May, 2016
Roberto Salerno Guglielmo del Pero Mario Cornelio Levi Bisogna incidere sulla quantità di mezzi circolanti. Migliorando il sistema di trasporto pubblico: più efficiente, sicuro e con mezzi non inquinanti, con corsie riservate che diminuiscano i tempi di percorrenza. Mirando al mezzo elettrico anche con un maggior utilizzo della rete tranviaria in buona parte inutilizzata. Favorire il ricambio dei mezzi più inquinanti, sia privati che pubblici, con incentivazione. Rendere la città più idonea alla mobilità alternativa: piste ciclabili, parcheggi di interscambio periferici con tariffe comprensive del mezzo pubblico. Marco Rizzo Roberto Usseglio Alberto Morano Piero Fassino Osvaldo Napoli Lorenzo Varaldo Vitantonio Colucci Roberto Rosso Gianluca Noccetti Chiara Appendino Marco Racca Pier Carlo Devoti Anna Battista
Non chiudendo al traffico altre strade e vie della città, ma verificando quali sono le reali fonti di inquinamento, prime fra tutte gli impianti situati ai bordi della città e nelle zone limitrofe come la Valsusa, in cui sono situate centrali e acciaierie di storico inquinamento.
Si è sempre intervenuti sull’onda dell’emergenza con interventi tampone, e anche la Città Metropolitana si è mossa in maniera scoordinata. Vogliamo intervenire prima che si verifichino i problemi. Tra i maggiori produttori di polveri sottili ci sono le caldaie: è necessario dare impulso sia all’utilizzo di nuove forme di riscaldamento (geotermia), sia incentivando l’adozione di caldaie di ultima generazione.
L’inquinamento da polveri sottili si elimina, o meglio si puo’ ridurre, con una nuova politica dei trasporti (incremento dell’uso del mezzo pubblico, del car/bike sharing, delle agevolazioni per l’acquisto di piccole auto elettriche) e del riscaldamento per le abitazioni (agevolazioni per le ristrutturazioni e le costruzioni ecosostenibili, riscaldamento solare ecc.
In questo momento di grave crisi non si può agire sul parco macchine dei torinesi, a meno di un intervento, che deve venire dal Governo, di forti incentivi per l’acquisto di nuove autovetture.
I provvedimenti a spot, come il blocco delle auto, non servono. Sono a favore di tutte le misure fondate non su preconcetti ideologici, ma sull’applicazione delle nuove tecnologie, con risultati misurabili e provvedimenti strutturali: anche perché non credo che l’inquinamento sia attribuibile unicamente al traffico privato. Verifichiamo anche quante sono le caldaie a combustibile che inquinano: metà città non è servita dal teleriscaldamento.
Dal 2011 al 2015 si è registrata una riduzione del 35% di concentrazione di micropolveri nell’aria. La città si è posta l’obiettivo di ridurre del 30%, entro il 2020, le emissioni di Co2. Promuoviamo azioni a favore della mobilità pubblica: metro 1 fino in piazza Bengasi e Rivoli, metro 2, e valorizzazione del Sistema Sfm da 8 a 10 linee. Abbiamo incentivato politiche di condivisione di auto e bici: più di 1000 vetture di car sharing e 130 postazioni di bike sharing con 2600 biciclette condivise. Torino è la città più teleriscaldata d’Italia: 450 mila abitanti serviti, circa il 40% della volumetria edificata nell’area urbana.
La questione non si risolve con provvedimenti sporadici ma con politiche più ampie a livello territoriale regionale. Comunque non si deve eccedere nelle limitazioni e chiusure del traffico che spesso non portano a risultati concreti. Devono essere incentivati i trasporti pubblici ecologici e il loro utilizzo (attraverso agevolazioni sul costo dei biglietti nei periodi con maggiore inquinamento) e vanno studiate iniziative in collaborazione con le aziende di car sharing e con i taxi, per agevolare l’uso di mezzi puliti da parte dei cittadini.
Solo una gestione completamente pubblica che metta al primo posto gli interessi della collettività e non il profitto di pochi può pianificare le misure necessarie: sviluppo di un teleriscaldamento realmente efficiente, eliminazione totale di quelli a carbone, trasporti pubblici puliti, anche per il trasporto di merci per liberare l’inquinamento della tangenziale, aumento del potere d’acquisto dei lavoratori per il rinnovo del parco macchine.
Vogliamo risolvere il problema dell’inquinamento causato dalle polveri sottili costruendo altre piste ciclabili e la linea metropolitana 2, istituendo nuove zone pedonali, approvando misure per incentivare il car e il bike sharing e intensificando i servizi di trasporto dalle zone semicentrali a quelle centrali. Sensibilizzeremo poi i torinesi, con campagne di comunicazione, sull’importanza di spostarsi con mezzi pubblici efficienti e sicuri.
L’inquinamento si riduce potenziando il trasporto pubblico e rendendolo competitivo, in termini di puntualità, capillarità e tempi di percorrenza, con quello privato. E poi incentivando la sostituzione delle caldaie condominiali più inquinanti. I costi non possono essere sempre scaricati sui cittadini. Soprattutto in questa fase di difficoltà per molte famiglie torinesi, nonostante i proclami trionfalistici dell’amministrazione.
Una delle nostre liste «automobilista» difende gli interessi di tutti coloro che utilizzano l’auto. Troppe volte si imputa agli automobilisti la colpa delle polveri sottili quando invece le responsabilità sono altre, tipo l’inceneritore. Quindi per ridurre le polveri sottili chiusura immediata dell’inceneritore.
A Torino è necessario intervenire in primis per la salvaguardia della salute, prima ancora che per limiti di legge o multe dall’Unione Europea. Servono limitazioni alle emissioni dei veicoli a motore e promozione di mobilità a impatto zero. Altre azioni, come efficientamento e riqualificazione energetica, riduzione della congestione, bandi specifici per i cantieri, miglioramento e incremento del verde e rinnovo delle flotte pubbliche porteranno ulteriori riduzioni.
Dobbiamo investire sul trasporto pubblico. La metropolitana deve estendersi a sud e a nord. Dobbiamo ri-aumentare le corse dei bus così da avere collegamenti continui e puntuali ed evitare il sovraffollamento dei mezzi che lede la dignità dei passeggeri. Non si può prendere il pullman ammassati come bestie. E’ necessario poi estendere l’orario di servizio della metro non solo durante il fine settimana e bloccare l’aumento dei prezzi dei biglietti.
L’inquinamento atmosferico è dovuto a molteplici fattori ed una sua significativa riduzione non può che derivare da un approccio globale ed organico che includa anche un’opera di formazione e sensibilizzazione della popolazione a partire dalle scuole. Tra le misure principali rientrano certamente la riduzione del traffico automobilistico privato a favore del trasporto pubblico e alternativo, e l’efficientamento energetico degli edifici, partendo da quelli pubblici.
Un sindaco ha la responsabilità di creare le condizioni adeguate per non arrivare al punto «d’emergenza inquinamento», come avvenuto poco tempo fa e bloccare così una città. L’obiettivo è di mettere a sistema buone pratiche per produrre grandi quantità di energia rinnovabile abbattendo le emissioni e i costi energetici delle famiglie e delle imprese. Questo attraverso impianti solari da introdurre negli edifici pubblici e incentivi alla bioedilizia.
Occorre diminuire il traffico automobilistico, principale causa, per questo proponiamo da subito: il potenziamento delle flotte di tram e una revisione della rete con un miglioramento dei tempi di percorrenza; l’istituzione di zone 30 e di piccole aree pedonali diffuse; il rafforzamento delle politiche di trasporto a scala metropolitana. Pedonalizzazioni e moderazione del traffico, l’applicazione e l’estensione del Biciplan, la creazione di borghi sostenibili e ben collegati possono essere politiche utili se unite a incentivi e/o sgravi per chi investe nel commercio di prossimità.