Ridurre i fertilizzanti per abbattere l’inquinamento
Uno studio condotto dalla Colombia University indica come le attività agricole contribuiscono in modo sostanzioso alla creazione di particolato sottile
23 May, 2016
Non sono soltanto le fabbriche a immettere sostanze nocive nell’atmosfera. Anche i campi di grano e i pascoli delle mucche sono altamente inquinanti. Nuove ricerche condotte dall’Earth Institute della Colombia University dimostrano che le fattorie sono i maggiori responsabili della presenza delle particelle fini di inquinanti dell’aria in buona parte degli USA, in Europa, Cina e Russia. Le fattorie non emettono direttamente i particolati. Gli escrementi degli animali e i fertilizzanti a base di azoto, largamente utilizzati dalle aziende agricole, generano fumi di ammoniaca che salgono nell’atmosfera e si mischiano con gli ossidi e i sulfati di azoto emessi dalle fabbriche e dai veicoli, per produrre una polvere che può addentrarsi nei polmoni e causare malattie ai polmoni e al cuore.
Il più grande di questi particolati fini, PM 2.5, è responsabile di 3,3 milioni di morti ogni anno, stando a uno studio pubblicato su “Nature”. In tutto il costo sanitario causato dalle emissioni di azoto ammoniacale da parte delle fattorie americane arriva a 30 miliardi di dollari l’anno, secondo uno studio condotto dalla NASA.
E allora, anche se non è soltanto l’agricoltura a produrre particolato sottile, le fattorie contribuiscono a fornire metà degli ingredienti necessari per formare l’inquinamento da particolato nelle aree orientali e centrali degli Stati Uniti, sostiene la ricerca. Una concentrazione anche maggiore di inquinanti agricoli è sospesa nell’aria della Cina e in alcune zone dell’Europa.
“Le emissioni dovuto al lavoro agricolo, fertilizzanti e allevamento sono attualmente il fattore principale che contribuisce alla creazione del particolato nei paesi oggetto dello studio”, ha dichiarato Susanne Bauer, coordinatore della ricerca e ricercatrice presso il Centro per la ricerca sul Clima della Columbia University e del NASA Foddard Institute for Space Studies.
Dal momento che i fertilizzanti costituiscono una parte considerevole delle emissioni di ammoniaca provenienti dalle fattorie, una soluzione per migliorare i problemi dell’aria di alcuni paesi potrebbe essere abituare i contadini a utilizzare fertilizzanti che non contengono sostanze a base di azoto, afferma la Bauer. “Un problema risiede nell’uso eccessivo di fertilizzanti”, ha sottolineato la scienziata. “Se non si facesse un uso eccessivo di fertilizzanti nei campi di grano americani ed europei, l’inquinamento dell’aria potrebbe essere ridotto già da domani”. Abbattere le emissioni nocive potrebbe alla lunga abbassare gli effetti negativi sulla salute del particolato sottile.
“Controllare le emissioni da ammoniaca presenti nell’agricoltura aiuterebbe a ridurre il particolato e apporterebbe sostanziali benefici sociali”, ha dichiarato Fabien Paulot, ricercatore di Harvard nel 2014. Negli USA le pratiche agricole non si limitano a peggiorare le condizioni atmosferiche, ma contribuiscono al riscaldamento globale con l’emissione di gas serra e fanno sì che sostanze chimiche potenzialmente dannose finiscano nelle acque. Oltre ai fumi di ammoniaca, i rifiuti animali rilasciano metano nell’atmosfera. I fertilizzanti azotati emettono biossido di azoto, un gas con effetto serra, così come ammoniaca. Gli scarti delle fattorie finiscono spesso nei fiumi e negli oceani, provocando una esplosione di alghe che succhiano ossigeno e uccidono la vita marina.
I fertilizzanti, tuttavia, possono anche avere un effetto benefico, in particolare nei paesi in via di sviluppo che lottano per avere raccolti più abbondanti, sostiene la Bauer. E i paesi che non sono toccati dall’inquinamento da particolato non dovrebbero eliminare i fertilizzanti basati a base di azoto. “Non siamo contrari ai fertilizzanti. In molti posti, compresa l’Africa, ce ne è un grande bisogno”, ha sostenuto la Bauer in un’intervista. “Ci aspettiamo che la popolazione produca più cibo e allora abbiamo bisogno di fertilizzanti”.
In alcune aree della Terra, ridurre gli inquinanti industriali potrebbe essere più efficace per contrastare l’inquinamento dell’aria. Se l’inquinamento delle industrie e delle automobili diminuisce, i fumi di ammoniaca avranno meno particelle con le quali mischiarsi, sottolinea la Bauer. Nel tempo, è possibile che il particolato sottile diminuisca anche se le emissioni agricole crescono, ma questo soltanto se ci sarà una drastica riduzione dell’inquinamento dovuto ad altre fonti.
Ridurre il dannoso inquinamento atmosferico implica tagliare le emissioni causate da diverse fonti inquinanti, sostiene Johannes Lelieveld, chimico del Max Planck Institute autore dello studio di “Nature” del 2015. La nuova ricerca indica che tutte le fonti dovrebbero essere poste sotto controllo”, ha rimarcato Lelieveld.
FONTE – huffingtonpost.com
TRADUZIONE – Laura Tajoli