Comunali Roma. Rifiuti, Fassina: "sviluppiamo l'industria del riciclaggio, in 2 anni differenziata al 75%"
Chiudere discariche ed inceneritori, migliorare la differenziata, sviluppare imprese per il riciclaggio e il riuso: questi gli obiettivi di Stefano Fassina, candidato sindaco per Sinistra per Roma
31 May, 2016
Cosa dicono i candidati sindaco della Capitale sulla questione dei rifiuti? In vista delle elezioni comunali che si svolgeranno a Roma il 5 giugno 2016 (dalle 7.00 alle 23.00), siamo andati a vedere obiettivi e considerazioni dei principali candidati al Campidoglio.
“Vogliamo arrivare in 2 anni al 70-75% di raccolta differenziata”. Questo l’obiettivo sul fronte rifiuti dichiarato da Stefano Fassina, candidato sindaco di Sinistra per Roma, durante la campagna elettorale per la corsa al Campidoglio.
Fassina ribadisce come “da problema” i rifiuti debbano diventare una risorsa “in termini di impresa, occupazione, ambiente e pulizia urbana. Sviluppare l’industria del riciclaggio comporta investire in innovazione, in occupazione (si calcolano almeno 1000 occupati in più) e in nuova imprenditorialità. Ciò comporta impegnare in città le grandi risorse economiche pagate per esportare in 8 regioni il 60% dei rifiuti dei romani”.
Le scelte da compiere per gestire al meglio la questione rifiuti sono, secondo il candidato: ridurre alla fonte i rifiuti, ad esempio anche disincentivando attraverso la tassazione l’eccessivo ricorso agli imballi e all’usa e getta; chiudere discariche ed inceneritori; migliorare la raccolta differenziata; puntare alle isole ecologiche e allo sviluppo di imprese per il riciclaggio e il riuso.
“La raccolta differenziata dovrà aumentare col sistema porta a porta ed essere semplice e premiante per i cittadini attraverso la riduzione della Tari”, si legge nel programma di Stefano Fassina. “La Tari va quasi personalizzata con incentivi espliciti e percepibili da parte del cittadino che fa la differenziata, con la bolletta che rifletta il comportamento virtuoso di ogni famiglia e attività commerciale".
Per quanto riguarda AMA, nessun dubbio sulla sua natura pubblica che “va confermata”. "Riteniamo che la città metropolitana debba definire un contratto quadro con l'Ama e poi ai municipi vada affidata la definizione del contratto di servizio con l'azienda per specificare obiettivi, rilevare efficienza e correggere le carenze”.
Tra le urgenze, Fassina indica la bonifica dell’ex discarica di Malagrotta, l’area di Rocca Cencia e la chiusura dell’impianto TMB di AMA in via Salaria. “La ricerca e l’educazione ambientale vanno considerate inseparabili dal ciclo dei rifiuti, così come va istituita una tariffa legata al servizio, alla produzione effettiva di rifiuti, al reddito e ai comportamenti virtuosi delle famiglie e delle attività economiche”, scrive nel suo programma elettorale.
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