Sfalci, potature e Collegato agricoltura: intervista alla senatrice Daniela Donno (M5S)
Dopo l'allarme lanciato da CIC e Anci sull'esclusione di sfalci e potature urbane dai rifiuti, Eco dalle Città ha intervistato Daniela Donno, senatrice del Movimento 5 Stelle, membro della 9ª Commissione "Agricoltura e produzione agroalimentare"
12 June, 2016
Il Collegato Agricoltura, in esame al Senato, muta il regime giuridico degli “sfalci e potature provenienti da aree verdi urbane” disponendo, di fatto, la loro esclusione dalla disciplina dei rifiuti. Secondo Associazione Nazionale dei Comuni e Consorzio Italiano Compostatori "ciò provocherebbe l’azzeramento di tutto il sistema di trattamento e controllo e una criticità interpretativa soprattutto a livello di Comuni". Eco dalle Città ha intervistato su questo argomento Daniela Donno, senatrice del Movimento 5 Stelle, membro della 9ª Commissione "Agricoltura e produzione agroalimentare".
In Commissione quali sono le forze politiche che hanno portato avanti la modifica della situazione attuale?
La modifica all'articolo 185 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, in materia di esclusione dalla gestione dei rifiuti è frutto di un cambiamento proposto dal Pd durante l'esame in sede referente alla Camera dei Deputati.
Ci sono "lobby" che premono affinché sfalci e potature siano utilizzabili fuori dal regime rifiuti?
Evidentemente sì, altrimenti non vedo come si possa essere così espliciti nella formulazione di una disposizione normativa. Il rischio è che, sottraendo gli sfalci e le potature da una cornice normativa, si venga a creare un vero e proprio far west, con connesse e preoccupanti incertezze applicative. Sul punto, tra l'altro, già nel febbraio di quest'anno, la relazione del servizio bilancio sottolineava la necessità di acquisire elementi volti a confermare la compatibilità delle disposizioni con la normativa europea, proprio per escludere eventuali ed imprevisti effetti finanziari.
Qual è la sua posizione (e quella del suo gruppo) su questo argomento?
Noi del MoVimento 5 Stelle abbiamo proposto, sia alla Camera, sia nella successiva lettura qui in Senato, la soppressione di questo articolo.
C'è, prima di tutto, un problema di competenza. Non è di certo la commissione agricoltura, la commissione deputata a dare la definizione di rifiuti.
Quella del collegato agricolo è davvero una storia travagliata. Si tratta di un testo che si allaccia alla stabilità del 2014 e che è frutto di un'estenuante trattazione iniziata al Senato, dove ha sostato, in prima lettura, più di un anno. Dopo l'esame alla Camera sono apparsi tantissimi nuovi articoli: praticamente stiamo parlando di un altro disegno di legge che è diventato, con i vari passaggi, il "contenitore privilegiato" di una serie di marchette, non ultima quella degli sfalci e potature.
In Aula vi muoverete in modo da ripristinare lo status di rifiuti per sfalci e potature?
Per l'esame in aula ripresenteremo tutti gli emendamenti presentati in Commissione, in cui è ovviamente presente anche quello soppressivo dell'art. 41 sulla modifica all'articolo 185 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, in materia di esclusione dalla gestione dei rifiuti. Devo dire con grande rammarico che, in Commissione Agricoltura in Senato, c'è stata una totale chiusura al dialogo e al confronto. Nonostante avessimo presentato emendamenti e ordini del giorno di buonsenso e volti a migliorare il testo, la pseudo-maggioranza, pur riconoscendo la validità delle nostre proposte, ha cassato tutto, non lasciando spazi ad aperture.