Nuova Ecologia: “Pochissimi veicoli sulle le nuove autostrade lombarde. Consumati 1.600 ettari e spesi 5,2 miliardi di euro. Un flop”
L'inchiesta di Nuova Ecologia sui costi dei cantieri autostradali, il quadro degli incentivi per le fonti non fotovoltaiche, un’analisi degli investimenti low carbon nel mondo e uno speciale Festambiente per presentare tutti i festival estivi di Legambiente
01 July, 2016
Neanche 3.000 veicoli percorrono in un’ora i 182 chilometri delle tre nuove autostrade lombarde: Brebemi, Pedemontana e Teem (tangenziale est esterna Milano). Un volume molto inferiore alle previsioni di progetto. Eppure per realizzarle sono stati consumati 1.600 ettari di suolo e spesi 5,2 miliardi di euro. Un flop che però non mette in guardia dall’aprire nuovi cantieri. Ai 700 chilometri di autostrade già esistenti in Lombardia, infatti, presto potrebbero aggiungersene altri 315, se tutte quelle progettate dovessero essere realizzate”. L’inchiesta de La Nuova Ecologia, il mensile di Legambiente, di luglio e agosto fa i conti in tasca ai cantieri autostradali lombardi (e non solo), alle previsioni errate e ai bilanci in rosso delle opere già realizzate, ma anche agli obiettivi e alla validità di quelle in progetto. Come i 60 chilometri della Cremona Mantova, i 68 della Broni Mortara, i 35 della Valtrompia, i 37 della Varese Como Lecco e i 20 dell’interconnessione Treviglio Bergamo, per un totale di 220 chilometro di nuovo asfalto. Una riflessione sui cantieri che servono al Paese oppure no, in attesa del documento di programmazione politica annunciato dal governo per fare ordine su tutte le reti e del successivo aggiornamento del piano generale dei trasporti.
Nella sezione Primo piano si traccia invece il quadro degli incentivi per le fonti non fotovoltaiche. Il 23 giugno, infatti, è stato approvato il decreto con i nuovi incentivi per le rinnovabili elettriche non fotovoltaiche, che da un anno e mezzo giaceva nei cassetti del ministero dello Sviluppo economico. I produttori denunciano però la drastica riduzione dell’entità degli incentivi - fino al 40% in meno al mini eolico, fino al 18% in meno per il mini idroelettrico e fino al 17% per i piccoli impianti a biomasse e biogas - che di fatto impediscono nuove installazioni. La riflessione si estende alla strategia battezzata #energia9 (9 miliardi in 20 anni) varata dal governo e alle effettive possibilità di raggiungere il 50% di energie rinnovabili sul totale dell’energia elettrica entro il 2018.
A seguire un’analisi degli investimenti nelle fonti low carbon nel mondo nel 2015, che secondo il rapporto “Renewables 2016. Global status report” (Ren21), alla cui stesura collaborano governi, ong, istituti di ricerca e associazioni industriali, hanno raggiunto quota 285,9 miliardi di dollari, crescendo del 5% a livello mondiale (+19% il dato dei paesi in via di sviluppo). “Un risultato – sottolinea Christine Lins, segretario di Ren21 – conseguito nonostante gli incentivi dei governi per i combustibili fossili”. A tirare la volata sono Cina, India, Sudafrica e Cile.
Infine, uno speciale Festambiente per presentare tutti i festival di Legambiente che riempiranno l’estate e parte dell’autunno lungo l’intero Stivale. Sul Lago Maggiore, Bastia Umbra, Lecco, Paestum, a Rispescia e a Monte Sant’Angelo, ma anche a Gemona del Friuli (Ud), L’Aquila, Succivo, Battipaglia, Palermo, Piazza Armerina (En) e Troina (En). Grandi concerti, teatro di qualità, cibo biologico e a chilometro zero, laboratori per bambini e tavole rotonde per pensare un futuro migliore e possibile sono solo alcuni degli ingredienti di queste kermesse. “Il tema portante di quest’anno sarà l’economia civile, quella in cui è la società stessa a diventare protagonista di un nuovo stato sociale – spiega Rossella Muroni, presidente di Legambiente – Proprio quello che accade con le Festambiente”.
Fonte: La Nuova Ecologia
Foto via lucabonesini.it