Big Jump di Torino, Legambiente: "“Chiediamo alla nuova Sindaca un impegno concreto per la balneabilità”
Anche nel capoluogo piemontese si è svolta la decima edizione del Big Jump, come in oltre 120 fiumi e laghi di tutta Europa. Chiediamo che Appendino e le altre amministrazioni adottino le misure necessarie affinché i corsi d’acqua tornino beni comuni
11 July, 2016
Anche a Torino si è svolta la decima edizione del Big Jump, come in oltre 120 fiumi e laghi di tutta Europa. Dal 2005 Legambiente coordina in Italia il Big Jump, la campagna europea di European Rivers Network (ERN), nata nel 2005 per chiedere alle amministrazioni di rispettare, entro il 2015, l’obiettivo di “buono stato ecologico” previsto dalla direttiva 2000/60. Un messaggio forte alle istituzioni dunque affinchè adottino tutte le misure necessarie che permettano ai corsi d’acqua di tornare beni comuni, un patrimonio accessibile a tutti.
L’obiettivo ad oggi non è stato raggiunto, e in Europa soltanto dal 43% dei laghi e il 53% dei fiumi presenta attualmente un buono stato. Un risultato peggiore in Italia dove la situazione è ancora meno confortante, poiché l’obiettivo è stato raggiunto solamente dal 35% dei laghi e il 40% dei fiumi, per questo la campagna va avanti e quest’anno il tuffo è stato anche un’occasione per celebrare il 40esimo anniversario della direttiva 76/160/CEE sulla qualità delle acque di balneazione, con la speranza che nuovi obiettivi vengano presto posti e raggiunti.
Il Big Jump a Torino quest’anno si è svolto all’Imbarchino del Po, in corrispondenza del tratto di fiume che costeggia il Parco del Valentino.
Il livello del Po a Torino in questi giorni è veramente basso, con l’affioramento di piante acquatiche che influiscono in modo negativo sia sull’aspetto del fiume, che assomiglia più ad uno stagno, che sulle attività che solitamente ospita in questo periodo dell’anno. Ciò è dovuto all’abbondanza nell’acqua di nitrati e fosfati, nutrienti presenti nei concimi chimici utilizzati in agricoltura, e alle consistenti captazioni a monte di Torino per uso irriguo e per l’alimentazione delle molte centraline idroelettriche. Ci aspettiamo che la nuova Amministrazione di Torino insieme alla Regione Piemonte e a tutti gli enti competenti, mettano in campo una serie di azioni concrete - dichiara Sergio Battistoni, Presidente di Molecola, Circolo Legambiente di Torino - a partire dall’incremento dei controlli dei numerosi scarichi di acque presenti nell’area metropolitana e facciano in modo che venga rispettato il Deflusso Minimo Vitale da parte delle prese d’acqua a monte di Torino.
La diminuzione della portata,infatti, ha l’effetto di aumentare la concentrazione dei pesticidi presenti nelle acque, aumentando di conseguenza la tossicità del fiume e le conseguenze negative sugli ecosistemi e la salute umana. Quello che si auspica in tempi brevi per il Po è il ritorno alla balneabilità, anche perchè non oltre mezzo secolo fa erano presenti lungo il corso del fiume spiaggette ed aree balneabili a disposizione della cittadinanza.