Riciclerie a Roma: la proposta dell’assessora Muraro e la risposta di Rete O.N.U.
L'assessora all'ambiente Paola Muraro propone riciclerie pubbliche come esempio di economia circolare. Ma per Rete O.N.U. i "centri di riuso possono dare un contributo superiore"
12 July, 2016
“Il primo esempio di economia circolare in Italia”: così Paola Muraro, Assessora all’Ambiente di Roma, definisce le “riciclerie” pubbliche che vorrebbe realizzare a Roma.
Come ha spiegato ad Ansa, si tratterebbe di luoghi dove la domanda e l'offerta dei cittadini romani possano incontrarsi: si potranno portare oggetti fuori moda, ma ancora funzionanti, di cui ci vuole disfare, in modo che chi ne ha bisogno possa recuperarli, sempre all’interno delle riciclerie. “I rifiuti sono risorse, il materiale che viene oggi buttato può essere o riciclato o riutilizzato”, ha spiegato la Muraro ad Ansa. “Un televisore il cui modello non ci piace più può essere utilizzato da un'altra famiglia. Per questo faremo delle riciclerie, già diffuse in Francia, e vorremmo arrivare ad averle pubbliche. Visto che ci sono tante persone in difficoltà economia è giusto che esistano questi centri, dove chi viene a prelevare gli oggetti paga magari un prezzo solo simbolico, per la gestione”.
Le dichiarazioni sono state “accolte con stupore” dalla Rete Nazionale degli Operatori dell'Usato (Rete ONU). Secondo il portavoce degli operatori dell'usato del Lazio, Antonio Conti, "sono indispensabili operazioni come la selezione, lo stoccaggio, la classificazione, l'assortimento e la distribuzione di cui vanno sostenuti i costi. Se non fosse così, il settore dell'usato semplicemente non avrebbe ragione di esistere".
“Gli operatori dell'usato romani - spiega Conti - da quasi 15 anni propongono invano alle giunte di turno di applicare politiche concrete perché nascano filiere di riutilizzo nella città capaci di generare sviluppo locale e risultati ambientali. Bisogna puntare alla reimissione in circolazione sistematica dei beni riutilizzabili. Il settore del riuso è stanco di parole vuote e non aspetta altro che poter collaborare con l'amministrazione per creare economie virtuose a vantaggio di tutta la cittadinanza. Le esperienze pregresse dimostrano che i centri di riuso che si rivolgono al mercato dell'usato possono dare un contributo infinitamente superiore a quelli di un centro di riuso fondato sul baratto o sul puro volontarismo. Bene quindi - conclude Conti - l'attenzione dell'Assessore Muraro sul tema del riuso ma ci auguriamo che a Roma il riutilizzo diventi finalmente oggetto di una seria riflessione”.