Salone del Libro: facciamolo all'aperto
Il direttore Paolo Hutter interviene su La Repubblica a proposito della vicenda ce riguarda il Salone del Libro
15 July, 2016
QUAL È il posto migliore (se si può evitare l’inutile neologismo “location”) per riproporre il Salone del Libro a Torino? Ma è Torino stessa, i suoi scorci, sono gli spazi pubblici del suo disegno storico. Per ora, prima ancora di una proposta organica, è una suggestione. Del resto è da una specie di sogno che è nata l’iniziativa Portici di Carta, come racconta il suo primo ideatore, il libraio Rocco Pinto. Il sogno di un filare ininterrotto di bancarelle, una fioriera di libri, lungo tutti i portici. Torniamo al ragionamento sul Salone del Libro e sull’abbandono del Lingotto. Al netto delle inchieste, delle irregolarità, dei monopoli privati, è proprio necessario rinchiudersi in una grossa scatola? E se si vuole o deve lasciare quella scatola, bisogna per forza cercarne un’altra? Per il Salone del Gusto Slow Food ha scelto un’altra strada, quello della manifestazione diffusa, all’aperto, abbandonando il Lingotto. Sarà dal 22 settembre, al Valentino e tra piazza Castello e San Carlo.
Da un punto di vista economico, è una sfida più che possibile. Il costo del biglietto serviva in sostanza a pagare l’affitto della struttura Lingotto Fiere, non i costi della manifestazione.La scommessa, finora vinta, dagli espositori era quella di vendere e fare promozione utile alle future vendite. Si pensa che senza dover andare a Lingotto Fiere, promozione e vendite dovrebbero essere migliori.
Dal punto di vista del coinvolgimento della città non ci sono paragoni. Una manifestazione all’aperto, diffusa ma non dispersa, che utilizzi lo straordinario sistema dei portici,sarebbe anche un’ occasione nazionale. E un modo sostenibile di effettuare la manifestazione, con meno dispendio di energia. Del resto a Milano - la competitrice - si sta affermando una manifestazione di tre giorni chiamata Book City con eventi sparsi in decine di località. Senza l’unità paesaggistica che Torino può offrire. Dunque si potrebbe puntare su Portici di Carta a ottobre e su un nuovo Salone all’aperto, coperto dai portici e da tensostrutture semplici, a maggio.