Recup, i paladini anti-spreco nei mercati: "La frutta avanzata ai nuovi poveri"
La squadra di Recup aiuta chi è in difficoltà. "Basta sperperi" – da Il Giorno del 20 luglio 2016
25 July, 2016
di Marianna Vazzana
"Avete roba per noi?". È la domanda che risuona tra le bancarelle di quattro mercati a fine giornata, quando gli ambulanti stanno per caricare merce sui camion e gettare via frutta e verdura che nessuno comprerebbe più, dalle pesche ammaccate alle carote marce. Ma perché buttarle, quando possono essere recuperate? Da qui è nato “Recup”, progetto ideato da Rebecca Zaccarini, 25 anni, laureata in Comunicazione. La scintilla è scattata un anno e mezzo fa, "quando sono tornata a Milano dopo aver vissuto più di sei mesi in Francia, dove il recupero del cibo è normalità. Invece da noi continuavo a vedere spreco...". Così si è rimboccata le maniche e ha cominciato a chiedere frutta “avanzata” alle bancarelle del mercato di viale Papiniano. "Dopo il mercato arrivavano sempre pensionati, e non solo, a rovistare tra la merce buttata, per cercare qualcosa di buono da portarsi a casa. Ho deciso di offrire io quel servizio".
Un modo per togliere l’umiliazione di cercare tra la spazzatura ma anche per promuovere socialità. Soprattutto, per sconfiggere lo spreco. "Non ci rendiamo conto di quanto cibo, ancora buono, venga buttato via". Nei mercati, in media, Rebecca e altri volontari ne raccolgono 100 chili ogni volta. L’angolo Recup è in quattro luoghi, per ora: in viale Papiniano (sabato), via Cambini, di lunedì, in piazzale Martini ogni mercoledì e in via Termopili il venerdì. La gente ormai sa dove trovare frutta e verdura in avanzo, da portar via gratis. Ma anche gli alimenti marci possono servire: sono ottimi per il compost, prezioso alleato degli orti urbani. A chi prende, liberamente, si chiede solo un aiuto per separare la merce commestibile da quella che non lo è più. Ieri abbiamo seguito le due “socie” di Rebecca al mercato di piazzale Martini, periferia sud-est.
Ilaria Piccardi e Federica Canaparo, studentesse dell’Accademia di Brera (la prima di Fotografia, la seconda di Grafica). Dalle 14 in poi hanno trasportato cassette, selezionato alimenti, interagito con le persone. A dar loro una mano c’era Andrey Pinto, delle Fucine Vulcano di viale Molise, che con la sua bici-carretto ha trasportato decine di cassette. Ad avvicinarsi per prendere la frutta sono arrivati soprattutto stranieri, tra cui un egiziano, disoccupato con tre figli. Ma anche pensionati italiani: un uomo di 82 anni, che ha passato la vita "a fare pulizie nei ristoranti" è andato via felice con il suo sacchetto di fagiolini. "Raccogliamo moltissima merce. Tanto che ci siamo accordati con associazioni per destinarla a chi ne ha bisogno". Come i migranti ospitati all’hub di via Sammartini o i senzatetto sfamati da “Mia”, Milano in azione. Ma per andare avanti, ed estendersi in tutta la città, Recup ha bisogno di volontari. Chiunque volesse partecipare o avere informazioni sul progetto può visitare la pagina Facebook Recup.
*Il progetto “Recup” collabora con il progetto QuartieriRicicloni "Cittadinanza attiva contro lo spreco a Milano", di Eco dalle Città e Giacimenti Urbani realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo.