Lampadine esauste: alla ricerca di un punto di raccolta “sotto casa” a Torino
Dove conferire un piccolo RAEE senza fare chilometri per recarsi in un centro di raccolta? Il racconto delle difficoltà riscontrate a Torino guardando con fiducia al nuovo corso aperto dal cosiddetto ritiro “1 contro 0”
24 July, 2016
Questo articolo in stile “Questo dove lo butto?” parte da una piccola esperienza personale. Da tempo viaggio con una lampadina esausta all’interno dello zaino. Questi materiali, infatti, non devono essere conferiti nei contenitori della raccolta differenziata del vetro e neppure nell’indifferenziato. Si tratta di RAEE, rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche e come tali vanno trattati. Ma se non vanno nei cassonetti dei rifiuti urbani, dove posso conferire, comodamente, una lampadina esausta a Torino? Scrivo “comodamente” perché ho ben presente la possibilità di portare questi materiali negli appositi centri RAEE. Ma se guardiamo la loro localizzazione, a Torino non coprono capillarmente il territorio e sono tendenzialmente collocati in zone semi-periferiche rispetto al centro città.
Esiste il cosiddetto ritiro “1 contro 1” che permette ai cittadini di conferire le vecchie lampade al momento dell’acquisto di quelle nuove. E se non avessi necessità di comprare una lampadina nuova? Nel corso di questi mesi ho provato a testare in modo causale alcuni negozi che vendono materiale articoli di ferramenta e illuminazione. La risposta è stata generalmente “non siamo tenuti a raccogliere questi materiali”.
Ma occorre non arrendersi. Anzi. La recente entrata in vigore del decreto per il cosiddetto ritiro “1 contro 0” dovrebbe rendere più agevole il conferimento di questi rifiuti: con questo provvedimento, un consumatore potrà portare un piccolo RAEE inferiore ai 25 cm presso un punto vendita di almeno 400 metri quadrati, senza essere obbligato ad acquistare un nuovo prodotto equivalente. “I distributori con superficie di vendita di AEE al dettaglio inferiore a 400 mq possono invece effettuare il ritiro gratuito dei RAEE di piccolissime dimensioni provenienti dai nuclei domestici in modo volontario (art. 2, comma 1 lettere a e b)”. Il Centro di Coordinamento RAEE ci tiene a sottolineare un'ulteriore semplificazione burocratica introdotta dal decreto che facilita la “procedura di raccolta dei piccoli dispositivi: non sarà necessario richiedere e registrare i dati di chi conferisce questa tipologia di rifiuto, garantendo un significativo risparmio di tempo”.
Certo, per avere “comodi punti di raccolta sotto casa” occorrerà vedere quanti ferramenta o negozi di elettronica sotto i 400 mq aderiranno all’iniziativa. Ma guardiamo al futuro con speranza. C’è, infatti, chi aveva volontariamente anticipato i tempi dell’entrata in vigore del decreto “1 contro 0”. È il caso di Ecolamp, il Consorzio per il recupero e lo smaltimento di Apparecchiature di Illuminazione e di FME, la Federazione italiana dei grossisti di Materiale Elettrico con “Rifiuto senza pensiero”, iniziativa attiva da luglio 2015. Il servizio consiste nella fornitura, da parte di Ecolamp, di appositi contenitori per la raccolta in-store dei RAEE di dimensioni inferiori ai 25cm e nel successivo ritiro di questi rifiuti per destinarli ad impianti di trattamento specializzati. Il servizio, aperto a nuove collaborazioni da parte delle Aziende associate ad FME, è attualmente concentrato in Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna, con “la previsione - concludono i promotori dell’iniziativa - che l’offerta venga diffusa in un secondo momento a tutto il territorio nazionale”.