Emilia Romagna, dal 1° ottobre ripartono limitazioni al traffico del Piano Aria regionale
I provvedimenti di limitazione alla circolazione riguardano i veicoli a benzina fino all’Euro 1, diesel fino all’Euro 3. Rimangono le misure emergenziali dei blocchi domenicali in caso di sforamento prolungato
Ricominceranno il 1° ottobre 2016 e saranno applicate fino al 31 marzo 2017 le misure di limitazione alla circolazione previste dal “Piano aria integrato regionale”, con il quale la Regione Emilia-Romagna mette in campo le misure necessarie a rientrare nei valori limite degli inquinanti atmosferici, fissati dall’Unione Europea entro il 2020.
Il PAIR 2020 avrà un orizzonte temporale strategico di riferimento al 2020, con un traguardo intermedio al 2017.
La parola chiave del PAIR 2020 è "integrazione", nella convinzione che per rientrare negli standard di qualità dell'aria sia necessario agire su tutti i settori che contribuiscono all'inquinamento atmosferico oltre che al cambiamento climatico e sviluppare politiche e misure coordinate ai vari livelli di governo (locale, regionale, nazionale) e di bacino padano.
Le misure del Piano integrato dell’aria regionale.
I provvedimenti di limitazione alla circolazione riguardano i veicoli a benzina fino all’Euro 1, diesel fino all’Euro 3 e ciclomotori fino all’Euro 0. Come previsto dal Piano, il divieto di circolazione scatterà anche per i veicoli commerciali diesel Euro 3 di categoria N1, lo scorso anno oggetto di deroga. Specifiche deroghe sono individuate per l’accesso ai parcheggi scambiatori, alle strutture ospedaliere e ad alcune tipologie di veicoli e di utenti, come le famiglie con una fascia Isee bassa e i veicoli per l’accompagnamento degli alunni a scuola. Sono esclusi dai provvedimenti gli autoveicoli gli autoveicoli elettrici e ibridi, i ciclomotori e motocicli elettrici, gli autoveicoli per trasporti specifici e a uso speciale e quelli che effettuano il car pooling, ossia trasportano almeno tre persone a bordo.
Restano infine in vigore le misure emergenziali già adottate lo scorso anno, in caso di superamento prolungato del valore limite giornaliero di Pm10 rilevato dalle stazioni della rete regionale di monitoraggio dell’aria. Se – in seguito alle verifiche effettuate da Arpae nella giornata del martedì, individuato quale giorno di controllo – si dovesse evidenziare che nei 7 giorni precedenti si è avuto lo sforamento continuativo del valore limite giornaliero di 50 µg/m3 di PM10 nel territorio di una o più province, le limitazioni al traffico adottate dal lunedì al venerdì varranno anche la domenica successiva (domenica ecologica straordinaria) nelle aree urbane dei Comuni capoluogo e dei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti della Provincia nella quale si sono verificati i superamenti.
Qualora i superamenti dovessero perdurare per ulteriori 7 giorni consecutivi nella stessa o in un’altra provincia, ci sarà un’ulteriore domenica ecologica straordinaria nelle aree urbane dei Comuni capoluogo e dei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti dell’intera regione e si darà attuazione ad altre misure, fino alla verifica del martedì successivo: riduzione delle temperature di almeno un grado centigrado negli ambienti di vita riscaldati; divieto di utilizzo di biomasse (combustione a camino aperto con legna, pellet, cippato); potenziamento dei controlli sui veicoli circolanti.
I Comuni interessati dalle limitazioni alla circolazione.
Sale a 30 il numero dei Comuni in cui si applicheranno, dal 1° ottobre prossimo e fino al 31 marzo 2017, le misure di limitazione della circolazione previste dal “Piano aria integrato regionale”. Oltre alle città capoluogo di provincia (Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ravenna, Ferrara, Forlì, Cesena e Rimini) e ai Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti (Carpi, Imola e Faenza), le disposizioni interesseranno anche gli enti locali con popolazione compresa fra i 30.000 e i 50.000 abitanti (Castelfranco Emilia, Formigine, Sassuolo, Casalecchio di Reno, San Lazzaro di Savena, Cento, Lugo, Riccione) e i Comuni appartenenti all’agglomerato di Bologna (Argelato, Calderara di Reno, Castel Maggiore, Castenaso, Granarolo dell’Emilia, Ozzano, Pianoro, Sasso Marconi, Zola Predosa).