Niente fondi da Roma. E Regione Lombardia fa slittare il blocco ai vecchi diesel Euro 3
Annullato il divieto antismog per i veicoli Euro 3 diesel previsto per ottobre. L'assessora Terzi: "Nonostante l’aria non abbia confini geografici la verità è che né Roma né Bruxelles si stanno muovendo" - da CORRIERE.IT del 23.08.2016
29 August, 2016
La
Regione non metterà al bando i diesel euro 3, a differenza di quanto
annunciato a gennaio scorso. Il divieto di circolazione sarebbe dovuto
scattare dal 15 ottobre (fino al 15 aprile) in tutti i 209 Comuni che
formano la cosiddetta «fascia 1», l’area più inquinata della Lombardia e
una delle più tossiche d’Europa. La decisione di gennaio era stata
assunta dal "Tavolo aria", l’organismo di consultazione permanente messo
in piedi a Palazzo Lombardia coi sindaci e le parti sociali. Poche
settimane fa è però arrivato il contrordine: il divieto assoluto non
scatterà e i diesel euro 3 saranno semmai fermati dopo gli eventuali e
prolungati periodi di emergenza smog.
La ragione della retromarcia è semplice. Il Pirellone voleva che il provvedimento di blocco dei veicoli più obsoleti e inquinanti fosse accompagnato da un pacchetto d’incentivi economici da mettere a disposizione degli automobilisti. Un bonus, in sostanza, per chi avesse deciso di rottamare la propria vecchia auto diesel in favore di una vettura ecologica di ultima generazione. A inizio anno la Regione aveva fatto formale richiesta al governo per ottenere un miliardo di euro d’incentivi da accompagnare all’avvio dell’operazione; da Roma però non è mai arrivata risposta. «Né un sì né un no: il governo - assicurano da Palazzo Lombardia - non si è degnato nemmeno di scriverci due righe».
L’assessore all’Ambiente Claudia Terzi (Lega Nord) spiega le ragioni che hanno indotto la Regione al parziale dietrofront: «Avevamo chiesto a inizio anno al governo i fondi necessari per realizzare diversi interventi strutturali; si trattava di due miliardi di euro, uno dei quali da destinare agli incentivi per la rottamazione delle auto inquinanti. La mancata risposta del governo ci dà conferma di una verità: nonostante l’aria non abbia confini geografici, né Roma né Bruxelles si stanno muovendo e come Lombardia al momento non è pensabile di introdurre nel breve ulteriori limitazioni per i diesel euro 3».
L’obiettivo dell’ulteriore stretta sulle
auto inquinanti era dettato dalla necessità di contenere i superamenti
di Pm 10 entro i 35 giorni in un anno. Anche perché l’Italia rischia
l’ennesima stangata dall’Unione Europa (un miliardo di euro di multa)
per il superamento delle concentrazioni di polveri nella pianura padana,
e non solo. In Lombardia attualmente il 27 per cento dei consumi
energetici deriva infatti dai trasporti, una voce peraltro quasi
interamente coperta da fonti fossili. Il mancato blocco totale degli
euro 3 diesel equivale dunque a una resa? «Come Regione Lombardia stiamo
facendo tutto quanto è nelle nostre possibilità», assicura l’assessore
Terzi: «Moltissimi sono i provvedimenti che abbiamo messo in campo negli
ultimi mesi - continua -. Per esempio in favore dello sviluppo della
mobilità elettrica e l’espansione delle reti di ricarica».
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