'Panino libero' per i bambini? Legambiente Scuola: la mensa scolastica è anche un momento educativo
Dopo i ricorsi dei genitori, in Piemonte sembra concretizzarsi la possibilità di consumare a scuola il pasto portato da casa. Abbiamo raccolto l’opinione di Vanessa Pallucchi, responsabile Legambiente Scuola e Formazione
30 August, 2016
Dopo i ricorsi dei genitori, in Piemonte sembra concretizzarsi la possibilità di consumare a scuola il pasto portato da casa. Abbiamo raccolto l’opinione di Vanessa Pallucchi, responsabile Legambiente Scuola e Formazione: Il momento della mensa è un momento di comunità al quale non bisogna rinunciare. Non è solo un servizio di erogazione pasti ma si tratta di un'opportunità educativa. In questi anni c’è già stata la difficoltà da parte degli enti locali di mantenere il servizio. È importante mangiare insieme e condividere educando ad una alimentazione sana. Se gestita in modo adeguato, la mensa offre cibi biologici ed equilibrati da un punto di vista nutrizionale. Il pasto da casa è invece un passo indietro da questo punto di vista. Per non parlare del confronto che potrà avvenire nella stessa comunità su che tipo di pasto portano i bambini. Dopo non aver più la cucina all’interno della cucina scolastica, questa mi sembra un’ulteriore involuzione rispetto all’aspetto qualititativo del cibo. I genitori sembrano essere stati spinti da motivi legati al controllo sulla qualità e ai costi dei pasti. E sul tema spreco di cibo? Il pasto da casa potrebbe ridurlo? Sul tema qualità del cibo ci sono strumenti di controllo come i comitati dei genitori. Sull’aspetto economico: portare il pasto da casa costa meno. I genitori lo faranno sì per una questione economica e può darsi che ci sia una riduzione di spreco. Ma portano quello che interessa ai bambini. E non è detto che faccia bene ai piccoli: potrebbe essere un pasto pre-confezionato, un pasto che asseconda i loro gusti. Non come avviene in mensa, dove servono una varietà di cose che è bene che i bambini che mangino per una questione di educazione alimentare ed equilibrio nutrizionale. In questa vicenda non è detto che le famiglie abbiano ragione. Per molti bambini, a casa, l’alimentazione tende ad essere ripetitiva ed asseconda i gusti dei piccoli senza puntare su una varietà e su un’adattabilità al cibo. Se il bambino porta il pasto da casa, il momento educativo alimentare che dovrebbe avvenire attraverso il servizio scolastico di mensa, non avviene più. Non mi sembra quindi una soluzione se non altro per le famiglie che potrebbero così ridurre il costo economico del pasto. Ma alla fine non è detto che ciò avvenga. Preparare un pasto da casa, accompagnato da prodotti confezionati come succhi di frutta o yogurt, può arrivare facilmente a 4 o 5 euro di costo. Leggi anche:
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