Emergenza rifiuti in Sicilia, com'è nata? Intervista a Zanna, Legambiente
La nostra intervista telefonica a Gianfranco Zanna, Presidente di Legambiente Sicilia, sulle cause dell’emergenza rifiuti che si è ripetuta in tutta la Regione, nel bel mezzo della stagione turistica
09 August, 2016
di Tiziana Giacalone
Per individuare la natura e l’origine dell’emergenza rifiuti che in queste settimane sta mettendo a dura prova i siciliani e i numerosi visitatori presenti sull’isola, bisogna fare un salto indietro nel tempo. “Siamo nel 1999 quando si dichiara lo stato di emergenza, il Presidente della Regione viene nominato Commissario dei rifiuti e da allora invece di scegliere la via della programmazione è stata scelta quella della disorganizzazione; invece di procedere con i fatti si è preferito andare avanti con ipotesi e dichiarazioni contrastanti; si dichiara il contrasto al sistema delle discariche e ne sono state realizzate ben 3, pubbliche, ma pur sempre discariche!”. Lo dice Gianfranco Zanna che dalla fine del 2015 è il presidente di Legambiente Sicilia.
Con
la disorganizzazione prolungata nel tempo è arrivata puntuale
l’emergenza dell’estate 2016 e con essa anche le immancabili
proroghe e i tentativi di risolvere il problema. “Il
problema non si risolve aumentando i conferimenti in discarica, ma
attraverso misure per la riduzione dei rifiuti e soprattutto
attraverso un sistema di raccolta differenziata che non può gravare
solo sui Comuni”. Gianfranco
Zanna si riferisce all’ordinanza di Rosario Crocetta che non solo
autorizza i Comuni a conferire tonnellate in più di rifiuti, ma
consente il conferimento fuori provincia.
Può
fare un esempio concreto?
"La recente ordinanza ha autorizzato Agrigento a scaricare i rifiuti a Melilli, mentre sarebbe più vicina la discarica di Siculiana che intanto è stata riaperta. E anche in questo caso il Presidente della Regione ha fatto marcia indietro dopo che il sindaco di Agrigento ha fatto notare il problema.”
Cosa bisognerebbe fare per evitare che si ripeta l’ennesima emergenza?
"Bisognerebbe applicare la legge regionale 9/2010 - Gestione integrata dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati e invece Crocetta sta pensando a una nuova legge e siamo ancora in attesa. Del resto, l’indecisione e l’approssimazione, hanno caratterizzato la gestione dei rifiuti da parte di questo Governo regionale. Si faceva un passo avanti e poi si tornava indietro. Continuare ad aumentare le tonnellate di rifiuti da conferire in discarica è un modo sbagliato per gestire i rifiuti. Bisogna provvedere con una programmazione per la raccolta differenziata autorizzando gli impianti esistenti e predisponendone altri. Ecco perché è utile il Piano di gestione dei rifiuti”.
E infatti la Sicilia non ha un vero Piano Rifiuti, che tra l’altro è anche previsto dalla legge regionale 9/2010. Anche la relazione del 19 luglio della Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti in Sicilia mette in evidenza come tutti gli atti per la gestione dei rifiuti emanati dal 2010 in poi “non sono collegati a nessun Piano, ma seguono la logica della continua e perdurante emergenza”. È intervenuta anche la Commissione europea e nel 2015 è stata avviata addirittura una procedura di infrazione.E nell’immediato quali soluzioni propone Legambiente Sicilia? Il trasferimento dei rifiuti fuori dai confini regionali potrebbe essere una soluzione?
“Rispetto
al trasferimento dei rifiuti siciliani fuori dal territorio regionale
direi che Crocetta ha avuto un approccio schizofrenico. Prima ha
fatto sapere che non li avrebbe portati fuori dalla Sicilia, poi ha
tentato di trasferirli in Piemonte, ma il sindaco di Torino ha
manifestato il suo dissenso. Poi è saltata fuori la disponibilità
della Toscana, ma non sembra che sia stato fatto un vero tentativo e
invece sarebbe opportuno. In questa fase di emergenza trasferire i
rifiuti fuori dalla Sicilia ci garantirebbe una tregua e subito
bisognerebbe intensificare la raccolta differenziata e puntare sugli
impianti per il riciclo e il riuso dei rifiuti".
Insomma, Legambiente Sicilia non la pensa come il Presidente della Regione, per loro "non è tutto a posto". Il problema non è stato risolto e se non si ricorre alla raccolta differenziata, tra qualche mese sarà ancora emergenza.
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