Mense scolastiche: cucina interna o esterna centralizzata? ‘Le ore che passano dalla cottura al piatto fanno la differenza’
A Torino nidi e scuole dell’infanzia hanno la cucina interna. Primaria e secondaria di primo grado, invece, centri di cottura esterni centralizzati. Carola Messina (CooGen Torino): “Dal punto di vista qualitativo le ore che passano dalla cottura al piatto fanno la differenza”.
02 September, 2016
A Torino nidi e scuole dell’infanzia hanno la cucina interna. Primaria e secondaria di primo grado, invece, centri di cottura esterni centralizzati con pasti veicolati. Quali sono le differenze in termini di qualità, educazione alimentare e spreco di cibo? In vista dell'incontro di mercoledì 7 settembre, lo abbiamo chiesto a Carola Messina del Coordinamento Genitori di Torino: La differenza fondamentale è che il cibo delle cucine interne è cucinato poco prima di essere servito nei piatti dei bambini, quindi un pasto “cotto sul momento”. Sul tema sprechi, per quanto riguarda le scuole dell’infanzia, sono molto contenuti. Generalmente non ne avanza e le grammature sono molto precise. Sulla qualità del cibo della materna non abbiamo avuto problemi o segnalazioni al Coordinamento. Le criticità le abbiamo registrato dalle elementari in avanti, dove si utilizza il centro di cottura centralizzato: questo vuol dire che i pasti cominciano ad essere preparati alle 6 del mattino. Vengono poi trasportati e serviti ai bambini alle 12:30. Questo fa la differenza. Gli alimenti di base, anche in termini di freschezza, sono gli stessi delle materne, come previsto dal capitolato. Ma la questione, è il fatto che il cibo venga cucinato molto prima di arrivare sul piatto dei bambini. Le ore che passano dalla cottura al servizio fanno quindi la differenza sulla gradibilità del piatto? Esatto. Per quanto si possa fare, è difficile ottenere lo stesso risultato della cucina in loco. C’è da dire, tuttavia, che in termini di soddisfazione, ci sono delle voci molto contrastanti: c’è chi dice che tutto è immangiabile ma ci sono anche tanti report di Commissioni mensa, che parlano di piatti buoni. Il gradimento dei bambini è a volte imponderabile. Ci sono bambini che mangiano “tutto”, altri che mangiano “niente”. E se ci fosse la cucina interna scuola per scuola? Sarebbe impossibile ricominciare a cucinare nelle scuole elementari. In tutta Torino sono poche unità (3 o 4) gli istituti che avevano una cucina interna e dove si potrebbe fare questo tipo di sperimentazione. Sulle altre ci vorrebbe un investimento di milioni di euro. Rifare la cucina in ogni scuola, ammesso che ci siano gli spazi, avrebbe un costo proibitivo. E in quei pochi casi, perché la cucina interna è stata abbandonata?
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