Regione Lombardia: nessun blocco Euro 3 diesel, ma nuove misure restrittive da adottare localmente
Regione Lombardia precisa che la rinuncia al blocco Euro3 diesel era già stata presa. Dal 15 ottobre, per gli Euro3 diesel, ci saranno invece "maggiori limitazioni da adottare in ambito locale, per fronteggiare situazioni di particolare criticità"
Abbiamo sentito l'Assessorato all'Ambiente di Regione Lombardia per capire la vera storia della rinuncia al provvedimento del blocco totale diesel Euro 3 in Lombardia, blocco annunciato ufficialmente all'inizio del 2016 dall'Assessora Terzi ("è pronta la delibera"), e di cui si parlava anche nel 2014.
Nonostante dall'intervista dell'Assessora Terzi al Corriere del 23 agosto, la rinuncia al blocco degli Euro 3 diesel sembrasse una novità, la decisione - precisano in Regione - era già stata presa da tempo ("e condivisa con le parti del Tavolo dell'Aria").
Va deto che il blocco totale diesel Euro 3 era stato rimesso in discussione subito dalla Regione, già a febbraio, per voce della stessa Assessora e soprattutto di Maroni, "Ci vogliono i soldi dal Governo per poterlo fare", e poi, più ufficilamente, durante il Tavolo dell'Aria dello scorso 7 luglio, come riportava il comunicato stampa della Regione in merito, Nessun blocco totale degli Euro 3 diesel, ma adozione di misure restrittive da adottare in ambito locale per fronteggiare situazioni di particolare criticità.
Una decisione resa definitiva, quindi, il 7 luglio, "A seguito di un ampio percorso di condivisione che ha coinvolto gli Enti locali, le associazioni di categoria e i portatori di interesse", commentava l’Assessora regionale Terzi. Nessun blocco totale Euro 3 diesel, ma solo nuove "misure restrittive da assumersi a livello locale, per combattere lo smog in caso di emergenza".
Ecco le nuove misure previste per i diesel Euro2 ed Euro3 dal 15 ottobre 2016 al 15 aprile 2017 che, si presume, dovranno comunque essere ufficializzate sempre con una delibera della Giunta (e quindi non si possono escludere nuove marce indietro).
Il primo livello scatterà nel caso di superamento della soglia di 50 mg per metro cubo di Pm 10 per 7 giorni consecutivi. Il blocco dei veicoli fino agli Euro 2 Diesel sarà esteso anche al sabato e alla domenica e ai giorni festivi con orario 7,30-19,30 per tutte le tipologie di veicoli già limitati. Stop anche alle autovetture private Euro 3 Diesel in ambito urbano dalle 9 alle 17 e dei veicoli commerciali dalle 7,30 alle 10. A queste si aggiungono il divieto di combustione di falò e fuochi, la limitazione dell’utilizzo di mezzi a biomassa legnosa, con un rendimento inferiore all’85 per cento alimentato sia a pellet che a legna.
Il secondo livello scatterebbe in caso di superamento per più di 7 giorni consecutivi della soglia di 70 mg per metro cubo di Pm 10, in questo caso si attuerà un’estensione delle limitazioni per gli autovetture Euro diesel 3 nella fascia oraria 7,30-19,30 e per i veicoli commerciali nella fascia oraria 7,30-10 e 18-19,30.
"Si tratta di un documento - precisava la Terzi nel comunicato - nato da una serie di incontri con i tecnici dell’Anci, Upl, Arpa e Asl da attuarsi solo in casi particolari per fronteggiare particolari momenti di criticità e le modalità di adesione spetteranno ai diversi Comuni".
L’assessore lombardo comunicava poi che l’Unione Europea aveva riaperto la procedura di infrazione per il superamento della soglia di inquinanti nell’aria, nei confronti di alcune regioni italiane, tra cui la Lombardia. "Chiederemo presto un incontro al Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, insieme alle altre Regioni del Nord, perché faccia pressione sull’Unione Europea e la inviti a tenere conto delle peculiarità del Bacino Padano", dichiarava la Terzi, auspicando ancora una possibile risposta da parte del Governo centrale sulla richiesta di "2 miliardi di euro, uno da utilizzarsi per incentivi alla mobilità e l’altro per il trasporto pubblico locale, chiesti all’inizio dell’anno e sui cui non abbiamo mai ricevuto risposta".
Insomma, per Regione Lombardia la responsabilità dell'ennesimo rinvio del blocco totale Euro diesel 3 sarebbe da attribuire al Governo che non elargisce i soldi richiesti. "Risorse - dichiarava la Terzi - che ci permetterebbero di attivare ulteriori interventi per la qualità dell’aria, i cui costi, visto anche il perdurare della crisi economica, non possono essere scaricati ancora una volta sui cittadini".
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