Due stand a 'rifiuti zero' a Terra Madre Salone del Gusto 2016
Ecco come l'assaggio di formaggi e salame può essere fatto senza produrre rifiuti. L'esempio degli stand di Romania e Ungheria a Terra Madre Salone del Gusto 2016
23 September, 2016
In giro per le strade di Terra Madre Salone del Gusto, l’occhio di Eco dalle Città e delle sue Sentinelle, cade su due stand particolarmente virtuosi che potremmo definire a “rifiuti zero”. Il primo è lo stand rumeno della “Branza de burduf dei monti Bucegi”, un formaggio simbolo della Romania che si ottiene lavorando il ças, un formaggio ovino (o vaccino-ovino) molto diffuso. Il secondo è lo stand ungherese della “Salsiccia di mangalica” prodotta da piccoli allevatori che allevano razza suina mangalica allo stato semi-brado e confezionano, seguendo la tecnica tradizionale, questa particolare salsiccia condita con la paprika.
Come in altri stand, anche qui gli assaggi non mancano. E allora, come fanno a limitare quasi totalmente la produzione di rifiuti? Certo, trattandosi di prodotti che non ungono né rilasciano liquidi, l’uso di tovaglioli o piatti viene meno. Ma non ci sono stoviglie e nemmeno stuzzicadenti. Gli espositori hanno infatti adottato un metodo d’assaggio che non richiede l’ausilio di strumenti usa e getta. Nel caso del formaggio della Romania, il prodotto viene diviso su taglieri di legno e posato su un vassoio lavabile: le persone passano, con le dita prendono un pezzettino di formaggio e ringraziano. Nell’adiacente stand ungherese, una signora taglia il salame in due piatti compostabili (uno per la varietà dolce, un’altro per quella piccante). Le persone passano e chiedono di assaggiare. La signora chiede quale delle due tipologie si desidera e con la punta del coltello passa ai visitatori il pezzo di salame preferito. E così, anche in questo modo non servono stoviglie o stuzzicadenti. Faccio notare alla signora, grazie all’aiuto di una signora che parla ungherese, che questo modo di servire non produce rifiuti. “Per noi è naturale” risponde lei. “Anche la nostra tecnica tradizionale di produzione del salame rispetta questa filosofia. Tutte le materie prime sono autoprodotte, biologiche e a km zero. Non sprechiamo nulla in fatto di materie prime. Forse ci mettiamo di più, ma così non produciamo scarti”.