Rifiuti: in Comune si apre il dbattito sul nuovo sistema di raccolta a San Salvario, Santa Rita e Crocetta
Amiat ha presentato in Comune per San Salvario, Santa Rita e Vanchiglia una raccolta domiciliare delle tre frazioni principali, carta, organico e non riciclabile, mentre per vetro/lattine e plastica si dovrebbero assegnare sistemi di accesso loro esclusivamente dedicati in strada, in prossimità delle abitazioni
26 September, 2016
L’obiettivo è di sperimentare un modo di estendere la raccolta differenziata con modalità più economiche del sistema in vigore già in molti quartieri della Città: il “porta a porta spinto” (così lo hanno definito i vertici di Amiat Maurizio Magnabosco Presidente, Gianluca Riu, Amministratore Delegato e Marco Rossi, dirigente Servizi Territoriali). All'audizione era presente anche l'amministratore delegato di T.R.M la società proprietaria dell'inceneritore del Gerbido, ingegnere Silvia Basso.
La relazione di progetto presentata alla commissione dai vertici di Amiat, presente anche l’assessora competente, Stefania Giannuzzi, si inserisce nel Programma quinquennale 2014 - 2018 approvato da Comune e Provincia di Torino nel 2014 e dovrebbe usufruire di una seconda tranche di contributo finanziario da parte della Città Metropolitana, pari a 1,2 milioni di euro. Una prima tranche, già erogata, ha consentito di realizzare nel 2014 il “porta a porta” nel quartiere Crocetta.
Questo porta a porta, che chiameremo “morbido”, prevede la raccolta domiciliare vera e propria delle tre frazioni principali, carta, organico e non riciclabile, mentre per le altre due, vetro/lattine e plastica si dovrebbero adottare sistemi di raccolta di prossimità assegnando a gruppi territoriali omogenei di utenti, attrezzature e sistemi di accesso loro esclusivamente dedicati in strada, in prossimità delle abitazioni.
Il Programma quadro quinquennale punta ad una percentuale di raccolta differenziata del 50% entro il 2018.
Il contributo della Città Metropolitana dovrà coprire i costi di progettazione e allestimento del nuovo sistema, mentre per la sua gestione a regime a partire dal 2017 occorrerà trovare le risorse nel bilancio comunale.
Se questo non può non essere un problema di risorse da risolvere, è stato fatto notare, l'aumento della raccolta differenziata va però vista anche come un risparmio sui costi di conferimento all'inceneritore del Gerbido.
Molte domande e qualche perplessità da parte dei Consiglieri sia di maggioranza che di minoranza, sia sulla sostenibilità finanziaria, sia sull’efficacia del sistema, sia sulla necessità di implementare il sistema di controlli sull’operato dei cittadini: solo qualche centinaio di ammende all’anno a Torino, contro le migliaia all’anno di Milano.
Le decisioni finali saranno prese entro l’anno ma quel che conta è che la raccolta differenziata a Torino continui a crescere e porti gradatamente il 42% della Città, almeno al livello del suo territorio provinciale, già da tempo stabilizzato attorno al 60% di raccolta differenziata.
(Fonte Cittagorà)