Teleriscaldamento A2A, a Milano cresce ancora
200mila gli appartamenti equivalenti serviti da A2A nell’area milanese, con un + 6% di volume sul 2015. A2A: "il teleriscaldamento è stato indicato dal protocollo di Kyoto tra gli strumenti più efficaci per la riduzione di CO2"
17 October, 2016
La stagione termica, il periodo dell’anno in cui è consentito accendere gli
impianti di riscaldamento, è cominciata ufficialmente sabato 15 ottobre, e a Milano sarà possibile tenere accesi i
caloriferi fino a 14 ore al giorno. A Milano cresce ulteriormente la rete di teleriscaldamento che, secondo i dati A2A, in tutta l’area metropolitana milanese, permette di fornire energia
termica ad una superficie paria 200mila "appartamenti equivalenti" (da 80 m2 ciascuno). La volumetria servita è
aumentata del 6% rispetto al 2015 e a fine
2016 saranno circa 15 i km di nuova rete di teleriscaldamento posata a Milano.
Lo sviluppo del teleriscaldamento fa parte della politica di sostenibilità avviata da A2A, che comprende una visione di economia circolare, il processo di decarbonizzazione e lo sviluppo di reti e servizi smart che contribuiscano al benessere
economico e ambientale delle comunità di riferimento. Permettendo di sostituire i vecchi impianti inquinanti a gasolio e a gas, contribuisce
al miglioramento della qualità dell’aria e - ricorda A2A - è stato indicato dal protocollo di Kyoto come uno tra gli
strumenti più efficaci per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica (CO2).
Grazie al
teleriscaldamento, infatti, è possibile sfruttare il calore prodotto dalle fonti rinnovabili e migliorare l’utilizzo
delle fonti tradizionali attraverso tecnologie altamente efficienti come il recupero energetico dalla
termovalorizzazione dei rifiuti e da cicli produttivi industriali.
Nel corso del 2015, la rete di teleriscaldamento dell'area milanese ha permesso di evitare l’emissione di circa 4 tonnellate di polveri sottili,
104 mila tonnellate di CO2 e 84 tonnellate di NOx, 36 tonnellate di SO2 e sono state
risparmiate 38 mila "tep", tonnellate equivalenti di petrolio.
A Milano sono in via di conclusione i lavori in via Della Signora che permetteranno di allacciare alla
rete di teleriscaldamento la sede storica di A2A di Corso di Porta Vittoria, un intervento che segue
quello di altri edifici storici e simboli della città come il Duomo, la Scala, Palazzo Marino, la
Galleria, Palazzo Reale ed il Tribunale. Entro la fine di novembre la sede di A2A, insieme ad altri
3.000 edifici allacciati nell’area metropolitana di Milano, diverrà un edificio a “emissioni localizzate
zero”. Il calore necessario al riscaldamento dello stabile verrà infatti prodotto dalla centrale di geo-
cogenerazione “Canavese”, distante in linea d’aria circa 3,5 km, e distribuito mediante una rete di
doppie tubazioni fino allo scambiatore termico, l’apparecchiatura che trasferirà il calore all’impianto
di distribuzione interna che sostituirà l’attuale caldaia non più necessaria.
Uno stabile per poter essere allacciato al teleriscaldamento deve essere situato in prossimità della rete e dotato di impianto termico centralizzato, ovvero a servizio di tutti gli appartamenti. Gli scambiatori di calore, posizionati nei locali caldaia, producono l’acqua calda per il riscaldamento, consentendo così di eliminare cisterne e canne fumarie. L’impianto di riscaldamento esistente non necessita modifiche e la temperatura nelle abitazioni non subisce alcuna variazione.
Il piano di sviluppo del teleriscaldamento in città, ricorda A2A, è definito e attuato in coerenza con gli indirizzi in
materia urbanistica e di programmazione degli interventi sulla viabilità definiti con il Comune di
Milano.
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