Anci e Enel siglano protocollo per città resilienti
Siglato a Bari il protocollo finalizzato ad aumentare la sensibilità di istituzioni e operatori italiani ai temi e agli investimenti che rendano più resilienti le città italiane
16 October, 2016
Enzo Bianco, Sindaco di Catania e Presidente del Consiglio Nazionale ANCI e Carlo Tamburi, Direttore di Enel Italia, hanno siglato in occasione della XXXIII Assemblea Nazionale dei comuni d’Italia a Bari, un protocollo finalizzato ad aumentare la sensibilità di istituzioni e operatori italiani ai temi e agli investimenti che rendano più resilienti le città italiane mettendo a servizio del Paese le proprie esperienze e competenze. In particolare ENEL e ANCI mirano a stimolare l'adesione delle Città Italiane alla campagna delle Nazioni unite “Making cities resilient”, guardando ai Sindaci quale fulcro di decisioni essenziali sul territorio e motore per l’attuazione di piani operativi.
Il 13 ottobre è stata anche la Giornata Mondiale della Resilienza promossa dalle Nazioni Unite. Proprio uno studio delle Nazioni Unite rivela che dal 2000 il numero di abitanti delle città è decuplicato. Nel 2025 una persona su cinque vivrà in megalopoli sempre più in rapida espansione. Per far fronte a questo fenomeno e per prevenire gli effetti delle catastrofi naturali i governi di tutto il mondo sono chiamati a seguire il modello della città resiliente. Se si pone infatti l’orizzonte al 2050, tre-quarti della popolazione mondiale abiterà in città. L’espansione urbana e l’incremento delle nascite si concentreranno soprattutto nei paesi in via di sviluppo, ciò nonostante, le autorità locali di tutto il mondo sono sempre più sensibili alla prevenzione degli effetti dell’aumento demografico, del cambiamento climatico e della sicurezza alimentare. La città resiliente è la risposta alla necessità di un ingente miglioramento della qualità ecologica, ambientale e della vita all’interno delle realtà urbane.
ANCI da sempre impegnata con le amministrazioni locali per far fronte al rischio di calamità naturali crede nel ruolo della comunicazione tra gli amministratori municipali, il sistema di protezione e difesa civile, i cittadini e le aziende.
Enel, da sempre attenta ai temi della resilienza nell’interesse delle persone che vivono nei territori in cui si trova ad operare e per la sicurezza del proprio personale, è membro della Private Sector Alliance for Disaster Resilient Societies (ARISE) delle Nazioni Unite con il ruolo di Vice Presidente. L’azienda mette in campo tutta la sua esperienza in materia di sicurezza delle infrastrutture con particolare riguardo alla valutazione dei rischi e all’adozione di misure di prevenzione e gestione nel caso di emergenza, oltre all’implementazione di forme innovative di partnership che creino sinergie ed opportunità di tutela del territorio e di aumento della resilienza all’insegna della sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Enzo Bianco ha dichiarato: “Siamo impegnati ormai da anni a promuovere presso i Comuni, ma anche le nostre comunità, la cultura della resilienza. Questo accordo con Enel rafforza la nostra mission finalizzata a territori più sicuri, soprattutto nelle aree interne, ovvero quelle più esposte ai rischi di dissesto e più vulnerabili rispetto alle calamità naturali. Sono contento di poter ricordare che la campagna ‘Città resilienti’ ha visto proprio nella mia città, Catania, una delle sue prime fondamentali tappe, dopo la presentazione a Firenze, nel 2013. Le città che hanno aderito sono già 130 e da oggi, grazie all’importante accordo con Enel, rilanciamo le iniziative per l’adesione di ulteriori 100 Comuni”.
Carlo Tamburi ha dichiarato: “Promuovere la cultura della sicurezza è uno dei valori fondanti di Enel. Questo Protocollo è finalizzato ad implementare lo scambio di esperienze e competenze nella prevenzione dei rischi e più in generale per la gestione del sistema di protezione civile. Il ruolo dell’ANCI è centrale in questo progetto. Come Enel vogliamo mettere a disposizione anche le esperienze internazionali in materia di resilienza introducendo le ‘buone pratiche’ che svolgiamo come membri dell’ARISE per l’Organizzazione delle Nazioni Unite”.
Fonte: Anci