Coalizione Clima: "Danno d’immagine per l’Italia presentarsi alla Cop22 senza la ratifica dell’Accordo di Parigi"
Dopo il sì della Camera alla ratifica dell’Accordo di Parigi, urge il passaggio del testo al Senato. Il tempo stringe e difficilmente l’Italia si presenterà a Marrakech alla 22esima Conferenza delle Parti sui cambiamenti climatici con la legge in tasca
20 October, 2016
Dopo il sì della Camera alla ratifica dell’Accordo di Parigi, urge il passaggio del testo al Senato. Il tempo stringe e difficilmente l’Italia si presenterà a Marrakech alla 22esima Conferenza delle Parti sui cambiamenti climatici, in programma dal 7 al 18 novembre, con la legge in tasca. Un danno per il nostro Paese in primis e per l’Unione europea tutta nonostante la ratifica comunitaria, secondo la Coalizione italiana clima, che torna a sottolineare come arrivare tardi mini la credibilità dell’impegno europeo sul clima affermato negli ultimi 10 anni.
La ratifica è un primo indispensabile atto di serietà se si vuole lavorare davvero per l’attuazione del trattato alla COP22 di Marrakech, dove è necessario prendere impegni stringenti, concreti, globali, seri ed ambiziosi, e immediatamente mettersi all’opera per rispettarli.
Vi si affronteranno, fra le altre, questioni riguardanti le strategie di mitigazione dei cambiamenti climatici, la giusta transizione a un'economia a zero emissioni di carbonio, i finanziamenti e le scelte strategiche necessarie per affrontare le drammatiche conseguenze dei cambiamenti climatici che già oggi subiamo; la sfida è di primaria importanza, eppure ad oggi, i decisori del mondo intero hanno dato risposte insoddisfacenti quando non proprio nulle. La Coalizione Clima, che nel nostro paese raggruppa più di 200 tra organizzazioni, enti, associazioni agricole, e anche tantissimi singoli cittadini, chiede a gran voce a tutti i decisori di agire con rapidità ed efficacia, prendendo misure coraggiose.
E per fare sentire la voce dei popoli, in primis quelli già colpiti da questi cambiamenti, la Coalizione Clima chiama alla mobilitazione i cittadini da una riva all’altra del Mediterraneo e del Sahel, prima e durante la COP22, promuovendo una serie di iniziative. La Coalizione aderisce, inoltre, all’Odissea, che farà tappa in Italia, a Porto Torres, il 23 ottobre: l’Odissea delle Alternative Ibn Battûta, che è frutto dell’impegno di decine di organizzazioni e movimenti popolari d’Africa e d’Europa.
Dal 19 ottobre al 10 novembre 2016, due imbarcazioni solcheranno il mare collegando sei tappe, dalla Spagna fino al Marocco, passando per la Francia, l’Italia, la Tunisia e l’Algeria. Un’Odissea per collegare popoli, crisi e soluzioni, resilienze e alternative, in una rotta comune di solidarietà e cooperazione che attraversa il nostro mare, quel Mediterraneo afflitto dalla crescita dell’intolleranza, dalle tensioni, dai conflitti armati, dalle fughe e dalle morti. Di fronte ai cambiamenti climatici e ai muri in filo spinato, le genti del Mediterraneo vogliono mettersi in rete per uno sforzo comune (qui il video che presenta l’iniziativa). Il 23 ottobre le due barche saranno a Porto Torres,accendendo i riflettori su una realtà costretta a un pesante cambiamento climatico e a una crisi ambientale.
Il bacino del Mediterraneo e il Sahel sono luoghi in cui si stanno avverando stravolgimenti di grande portata. Se i grandi produttori di gas a effetto serra non diminuiranno sensibilmente il loro impatto, nei prossimi 35 anni, 290 milioni di persone in queste aree subiranno la penuria d’acqua potabile. Le acque superficiali aumenteranno da 2°C a 4°C in meno di un secolo, impattando pesantemente sulla produttività delle attività economiche e sulla biodiversità. Le soluzioni e le prospettive alternative esistono, resistono e si sviluppano. Riguardano l’energia, l’abitare, i trasporti, le nuove tecnologie, l’agricoltura, la pesca, l’artigianato, la salute, la cultura, l’industria, il turismo, la difesa della biodiversità e delle risorse naturali… Milioni di persone sono impegnate ovunque, immaginando e realizzando il mondo del futuro.