Servizi pubblici: l’indagine sulla qualità della vita a Roma
Giunge alla nona edizione la ricerca realizzata dall’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale. Per i romani insufficienti i trasporti e la gestione rifiuti
25 October, 2016
Le donne sono più critiche degli uomini, gli adulti e gli anziani sono più scontenti dei giovani, i lavoratori autonomi sono più delusi dei lavoratori dipendenti e perfino dei disoccupati. E anche quest’anno, nel complesso, i romani sono un po’ meno soddisfatti della qualità della vita in città. Il voto medio è pari a 5,12, leggermente al di sotto di quello dello scorso anno. Questi i risultati dell’Indagine sulla qualità della vita e dei servizi pubblici locali nella città di Roma, presentata in Campidoglio alla presenza del presidente dell’Assemblea Capitolina, Marcello De Vito, e dell’assessore al Commercio, Adriano Meloni.
I romani però stimano molto i servizi culturali il cui voto medio è di 7,6 con delle punte di eccellenza per Palaexpo (8) e per l’Auditorium (7,9), e anche i servizi sociali sono valutati sopra la sufficienza (6,5). Le farmacie sono ritenute più adeguate dei nidi e dell’assistenza.
Il giudizio diventa più negativo per i servizi universali: raccolta rifiuti e pulizia stradale scendono rispettivamente a 4,2 e 3,3, ma è ritenuta sufficiente l’illuminazione pubblica con un 6,2. Il trasporto pubblico è complessivamente quasi sufficiente: l’insoddisfazione viene a galla per i servizi di linea, 4,5 per bus e tram e 5,5 per la metropolitana, mentre il servizio taxi è “più che sufficiente”.
Giunta alla nona edizione e realizzata dall’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale, la ricerca è finalizzata a misurare la soddisfazione dei cittadini in riferimento ai principali servizi erogati dall’Amministrazione. Trasporto pubblico locale, quindi autobus, metro e taxi; servizi universali come acqua, pulizia stradale, raccolta rifiuti e illuminazione stradale; settore sociale, cioè asili, farmacie e servizi alla persona, ma anche cultura con musei, biblioteche, Bioparco, e infine strisce blu, servizi cimiteriali e parchi, sono tra i principali servizi sui quali si è chiesto ad un campione di cittadini di esprimere il proprio giudizio. Diversa la percezione della vita in città a seconda delle zone in cui si abita.
I più insoddisfatti sono gli abitanti del centro storico, dei quartieri all’interno dell’anello ferroviario e delle aree esterne al Gra, mentre chi vive nei quartieri situati fra l’anello ferroviario e la fascia verde ha una percezione più positiva della propria qualità della vita. I romani ritengono comunque che nella propria zona di residenza il livello di qualità sia superiore rispetto al resto della città.
Lo studio, realizzato attraverso interviste telefoniche effettuate dal 1 giugno al 26 luglio 2016, ha preso in considerazione un campione di cittadini residenti costruito in modo tale da rispecchiare la popolazione romana in riferimento al genere, all’età, al titolo di studio e alla condizione professionale. La città è stata divisa in cinque macro-aree: zona A, cioè centro storico e quartieri all’interno dell’anello ferroviario; zona B, quartieri fra l’anello ferroviario e la fascia verde; zona C, gli altri quartieri entro il GRA; zona D, le aree esterne al GRA; zona E, litorale di Ostia e Acilia. Sono state realizzate duemila interviste: quattrocento a zona.
“L'indagine sulla qualità della vita e dei servizi pubblici locali nella città di Roma, elaborata dall'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale, è relativa al periodo tra il 1 giugno e il 26 luglio, quindi è più che altro una fotografia del passato. Stiamo lavorando sin dal nostro insediamento per migliorare la vita dei romani". Lo dichiara in una nota il vicesindaco di Roma, Daniele Frongia.