Imballaggi al centro della SERR 2016: occhi puntati sulla plastica
Intervista ad Antonello Ciotti, presidente Corepla, in vista della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, quest’anno dedicata alla riduzione degli impatti ambientali degli imballaggi
02 November, 2016
Al centro della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti 2016 ci saranno gli imballaggi. In che modo la plastica contribuisce alla riduzione dei loro impatti ambientali?
Le rispondo sottolineando alcune caratteristiche degli imballaggi in plastica. La prima riguarda l’impatto di gran lunga minore in termini di peso e volume rispetto ad altri imballaggi. In questo modo si riduce, ad esempio, il costo del trasporto. Questo elemento è ben rappresentato dalle bottiglie di plastica in PET: analizzando il Life Cycle di questi prodotti, abbiamo rilevato che il trasporto ha un impatto ambientale di gran lunga inferiore rispetto ad ogni altro materiale. Gli imballaggi in plastica, inoltre, consentono una maggiore “vita del prodotto sullo scaffale” (shelf-life) offrendo loro protezione e riducendo così gli scarti alimentari.
L'ultimo rapporto Anci - Conai evidenzia "un aumento della quantità dei materiali conferiti ai Consorzi del Conai" ma tuttavia "si assiste a un leggero peggioramento della qualità dei materiali stessi". La tendenza si registra per la plastica? Qual è l'andamento del materiale raccolto?
In ordine di grandezza, più aumenta la raccolta differenziata, più aumentano le frazioni estranee. Negli ultimi cinque anni, siamo partiti nel 2011 con 650 mila tonnellate e stimiamo quest’anno di arrivare a 950 mila t. Si tratta di 300 mila tonnellate in più di raccolta differenziata urbana in cinque anni con una percentuale di prodotti selezionati del 62%. A fronte di questo aumento, la percentuale di sottoprodotti è rimasta più o meno la stessa, tra il 38 e 39%. Se in termini percentuali siamo sullo stesso livello di frazioni selezionate, l’ammontare in termini assoluti è più elevato perché andiamo ad incidere su una quantità maggiore.
Guardando i dati del Rapporto di Sostenibilità Corepla 2015 il recupero energetico continua a rivestire una fetta importante. In che modo pensate di favorire il recupero di materia rispetto a quello energetico?
Parto da una metafora. Corepla è una sorta di minatore che cerca di estrarre da questa “miniera urbana” quanti più prodotti possibili. Tuttavia, già oggi siamo gli unici in Europa che dalla raccolta differenziata riescono ad estrarre 15 flussi differenti di rifiuti selezionati.
Per far sì che diminuisca la quantità di rifiuti che va a recupero energetico occorre sia sensibilizzare i produttori di imballaggi troppo complessi e dunque difficilmente riciclabili a realizzarne di più adatti al riciclo a fine vita, e sia puntare ad una maggiore ricerca e sviluppo che sarà la caratteristica di Corepla nei prossimi anni. E per fare questo dobbiamo mirare esattamente in due direzioni: a monte, nella parte della “miniera”, aumentando il numero di prodotti e di rifiuti che possono essere selezionati. In parallelo, dobbiamo lavorare a valle per creare una domanda per questi prodotti che tiriamo fuori dalla “miniera”.
Questo tema è fortemente legato al concetto di economia circolare. Se vogliamo affrontare seriamente questa nuova frontiera, l’economia circolare ci chiederà di modificare parecchie cose e per portare avanti queste modifiche dovremo fare una sorta di eco-innovation: un’innovazione ecologica che ci consenta di dare più valore a cose che adesso non ne hanno e allo stesso tempo trovare nuove applicazioni ai prodotti derivanti dalla raccolta differenziata.
A proposito di innovazione, tra gli operatori del settore del riciclo di materie plastiche c’è chi lamenta una scarsità di investimenti economici in questo senso da parte di Corepla...
Investiremo di più. Il prossimo budget, che stiamo elaborando, mostrerà un sensibile aumento delle spese in ricerca e sviluppo. Mi piace ricordare che ad oggi sono 7.280 i Comuni attivi nella RD degli imballaggi in plastica e sono oltre 58 milioni i cittadini coinvolti. Abbiamo collaborato alla crescita di un sistema industriale del riciclo anche sensibilizzando cittadini e amministrazioni pubbliche con apposite attività di comunicazione. In questi ultimi anni ci siamo concentrati sulla gestione, ottimizzando sia i costi di struttura che di funzionamento. Ora ci sarà il prossimo passaggio, che vedrà un effettivo aumento delle nostre risorse dedicato alla ricerca e allo sviluppo.
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