I diari della SUDifferenza, #11 “Ma dove vai se l’impianto non ce l’hai?”
Undicesima pagina dal Diario di Rossana Melito da Reggio Calabria che riprende il filo del discorso interrotto a marzo: "In città la raccolta differenziata è arrivata al 32%, l'impiantistica è ancora molto carente ma c'è qualche novità"
04 November, 2016
È passato un po’ di tempo dall’ultimo resoconto. Da marzo sono successe tante cose nel meraviglioso mondo della raccolta differenziata a Reggio Calabria. Così tante cose che non ci siamo fermati, non mi sono fermata. Ma adesso è il momento di guardare un po’ indietro, fare un breve riassunto e aggiornarvi sulle nuove e buone notizie.
Certamente la raccolta differenziata è andata avanti, la percentuale continua a crescere, malgrado qualche alto e basso degli scorsi mesi, e supera ormai il 32%. Così come avevo scritto nella mia tesi magistrale http://www.tesionline.it/default/tesi.asp?idt=48799, in Calabria vi è una carenza impiantistica che compromette da anni l’intero sistema di gestione dei rifiuti. Per spiegarvelo in maniera semplice, senza bisogno di far riferimento a documenti e dati ufficiali, capita molto spesso che ciò che si raccoglie in maniera differenziata all’interno dei comuni calabresi, non possa essere conferito e quindi portato a riciclo perché mancano gli impianti (di compostaggio, soprattutto). Fortunatamente a Reggio Calabria, le tonnellate di rifiuto (continuo ad odiare questo termine), nello specifico, di frazione organica sono cresciute e crescono, ma come è capitato negli scorsi mesi, in particolare quelli estivi, nonostante gli sforzi di tutti gli enti preposti, alcune tonnellate sono state declassate. È una perdita per la collettività, per la Regione Calabria e per tutti noi, ma non sto qui a scrivere cercando colpevoli, perché lo siamo tutti. Perché questo è il risultato di anni di mancate leggi adeguate, mancata programmazione, assenza di investimenti e soprattutto è sintomo della mancanza di un piano regionale di gestione dei rifiuti, che solo recentemente è stato proposto ed approvato.
La programmazione, questa sconosciuta. Sembra qualcosa di troppo complesso, forse. Rimane il fatto che molto spesso in questa Regione non si è fatta, applicata, pensata. E adesso ne subiamo le conseguenze, sia a livello regionale, come vi ho accennato nelle righe precedenti, che a livello comunale, cittadino. Le problematiche che girano attorno a quel 32%, oltre la carenza di impianti, ecc., sono tutte da ritrovare nell’incapacità che abbiamo di essere lungimiranti, di pensare sistematicamente. Vi riporto un altro esempio, che a me sta molto a cuore, e che è legato al “problema dei rifiuti”.
Nel mio lavoro, a Reggio Calabria, mi sono ritrovata ancora negli scorsi mesi a sentire discussioni, in merito alla situazione di degrado che c’è nel quartiere di Arghillà. Purtroppo in quella zona, visto l’assetto sociale che in passato hanno voluto impostare, persistono delle micro e macro discariche abusive. Molti non hanno ancora ritirato i contenitori per fare la raccolta differenziata, perché molte di quelle persone vivono in condizioni di precaria sussistenza economica e sociale, e soprattutto vivono in case abusive e in situazioni non sanate. Sia chiaro, non giustifico gli evasori fiscali o chi non rispetta le leggi, ma prima di pensare al fallimento della raccolta differenziata porta a porta in quella zona, vanno ricercate le motivazioni che hanno portato a ciò, senza arrivare a conclusioni affrettate come “togliamogli questo servizio”. Il processo educativo che andava implementato, attraverso delle azioni decisive e finalizzate ad una valorizzazione del territorio e della popolazione lì residente, non è mai stato attuato, se non grazie all’impegno della parrocchia e delle associazioni che da anni si spendono e con le quali abbiamo la fortuna come azienda di collaborare. Adesso non ci si può lamentare se lì le cose non funzionano, se dall’inizio non si è fatto nulla. È stato come aver dato un libro a chi non ha mai imparato a leggere perché nessuno gli ha mai insegnato a farlo!
Le problematiche che ho appena raccontato, unite a quelle impiantistiche e all’atteggiamento di chi non si è ancora adeguato al servizio perché ancora legato alla mentalità del “io la butto per strada”, il risultato è un lento superamento di quel 32% di raccolta differenziata.
Ma come vi dicevo all’inizio, ci sono anche delle belle novità. Ad esempio abbiamo raccolto ed avviato a recupero molte tonnellate di terre da spazzamento, questo grazie all’apertura di un impianto di ultima generazione a Guidonia (Roma), che trattando questa frazione merceologica, riesce a recuperare materia per farne nuove risorse, come ghiaia, ghiaietto ed altri materiali. La cosa sconcertante rimane il fatto che da Latina in giù non vi sono impianti che gestiscono tale “rifiuto”. Tutto ciò è inconcepibile nel 2016. Ma comunque, andiamo avanti con le buone notizie. AVR ha vinto la nuova gara e quindi può continuare il percorso avviato da tempo e portare avanti la raccolta differenziata, soprattutto quella porta a porta, infatti a breve si avvieranno altre tre zone/circoscrizioni cittadine con questo nuovo sistema. Tanti e nuovi servizi partiranno parallelamente, ma ve li descriverò bene nelle prossime pagine di questo Diario della SUDifferenza, che mira non solo a descrivere la realtà della raccolta differenziata a Reggio Calabria e dintorni, ma a stimolare in chi legge una nuova concezione di questo mio amato Sud, perché è differente ma adesso anche differenziato!
Oltre al diario della SUDifferenza, potete rimanere aggiornati visitando la pagina Facebook DifferenziAMOla Reggio Calabria al seguente Link: https://www.facebook.com/pages/DifferenziAMOla-Reggio-Calabria/1007761269239405 o visitando il sito dell’AVR nella sezione dedicata alla Città di Reggio Calabria http://www.avrgroup.it/news/avr-avvia-il-porta-a-porta-a-reggio-calabria--una-sfida-sen.htm.