Cop22, Hollande: "L'accordo di Parigi è irreversibile, Trump e gli Usa lo rispettino"
Il presidente francese ha detto che la Francia avrà un dialogo rispettoso sul cambiamento climatico con Donald Trump, ma ha aggiunto che "chiede" il coinvolgimento degli Stati Uniti a nome dei più di 100 paesi che hanno ratificato l'Accordo
16 November, 2016
(ansa ambiente)
Il presidente francese, Francois Hollande, parlando martedì alla Cop22 di Marrakech ha detto che l'Accordo di Parigi sul clima è "irreversibile" e che gli Stati Uniti devono rispettare la decisione dell'amministrazione Obama di aderire all'intesa. Hollande ha spiegato che la Francia avrà un dialogo rispettoso sul cambiamento climatico con il presidente eletto, Donald Trump, ma ha aggiunto che "chiede" il coinvolgimento degli Stati Uniti a nome dei più di 100 paesi che hanno ratificato l'Accordo.
"Agire senza indugio, in maniera quanto più libera possibile da pressioni politiche ed economiche, superando gli interessi e i comportamenti particolaristici". E' "la grave responsabilità etica e morale" cui, secondo il Papa, ci richiama l'Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, il cui "preoccupante impatto" - dice Francesco nel messaggio inviato martedì alla Conferenza Cop22 in corso a Marrakech, "incide su tutta l'umanità, in particolare sui più poveri e sulle generazioni future, che rappresentano la componente più vulnerabile".
"La maggior parte degli stati che formano gli USA hanno compreso l'urgenza dei problemi legati al cambiamento climatico, sono sicuro che il nuovo presidente non potrà ignorarlo, non potrà fare a meno di comprendere a sua volta. Ne sono certo''. Con queste parole il segretario generale dell'Onu, Ban Ki - Moon, nel suo intervento martedì alla conferenza sul clima, si e' rivolto al neopresidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha sempre mostrato il suo scetticismo verso le politiche ambientaliste. ''L'orizzonte è quello del 2020 - aggiunto Ban Ki Moon - ma sono persino sorpreso che stati come la California e città popolose come Los Angeles, per esempio, abbiano preso così seriamente il tema di abbattere le emissioni di Co2 tanto da essere già sulla buona strada. È necessario, per la salvezza di tutto il pianeta. Per questo non è più possibile fermare la macchina. Se non andassimo avanti, ce ne pentiremmo per le generazioni future".
Il re Mohamed del Marocco, parlando martedì alla Conferenza ONU sul clima di Marrakech (Cop22), ha esortato i delegati a "tradurre i loro impegni in azioni" e ha aggiunto: "La posta è in gioco l'esistenza dell'uomo. E' quindi il nostro dovere comune lavorare mano nella mano per proteggere l'umanità".
La Conferenza Onu sul Clima di Marrakech Cop22 è entrata nel vivo martedì alle 13 ora locale (le 14 in Italia), con la prima sessione della Conferenza delle parti dell'Accordo di Parigi (CMA1). Sotto il tendone del centro congressi di Bab Ighli si sono riuniti i delegati dei 196 paesi firmatari dell'Accordo. I delegati sono stati accolti dal Re del Marocco, Mohammed VI, dal segretario generale Onu, Ban Ki-Moon, dal ministro degli Esteri marocchino, Salaheddine Mezouar (che presiede questa Cop22) e da Patricia Espinosa, segretaria operativa Onu per il clima. Per l'Italia c'è il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti. La Cop22 è cominciata il 7 novembre scorso, ma finora ha visto solo il lavoro preparatorio degli "sherpa" dei paesi firmatari. Alla CMA1 partecipano invece i rappresentanti politici degli stati, in genere ministri dell'Ambiente, ma anche capi di stato e di governo. La CMA1 deve cominciare a definire le misure per attuare gli obiettivi dell'Accordo di Parigi sul clima (mantenere il riscaldamento globale entro i 2 gradi dai livelli pre-industriali, se possibile entro 1,5 gradi). Ogni paese a Parigi aveva portato i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra, i cosiddetti National Determined Contributions. Scopo della CMA è valutare se questi NDC sono adeguati per raggiungere i risultati globali richiesti ed aggiornarli se necessario. Per l'agenzia dell'Onu sull'ambiente, l'Unep, gli impegni presi a Parigi non sono sufficienti e devono essere rafforzati.
Il Marocco e la Germania hanno promosso alla Conferenza sul clima di Marrakech (Cop22) una alleanza fra 42 paesi, più diverse istituzioni internazionali, per aiutare gli stati più poveri a raggiungere i loro obiettivi nazionali sulla riduzione dei gas serra. La "NDC Partnership", così è stata battezzata, ha lo scopo di fornire sostegno tecnico ed economico per la realizzazione dei National Determined Contributions (NDC, Contributi determinati a livello nazionale), ovvero gli impegni presi da ciascun paese nell'ambito dell'Accordo di Parigi per la riduzione delle emissioni climalteranti. Fra i paesi che aderiscono alla partnership (riferisce il sito ambientalista mediaterre.org), oltre ai due promotori ci sono Costa d'Avorio, Sudafrica, Congo, Maldive, Isole Marshall, Seychelles, Cile e Colombia. "E' l'iniziativa che ci permetterà di essere al cuore dell'azione - ha commentato la ministra marocchina dell'Ambiente, Hakima El Haité -. E' la prima tappa verso la realizzazione dell'Accordo di Parigi". Per la ministra tedesca dell'Ambiente, Barbara Hendricks, "il partenariato sugli NDC giocherà un ruolo vitale nel coordinamento e l'allineamento degli sforzi per sostenere i paesi in via di sviluppo e le loro azioni climatiche nazionali".