Dal Forum QualEnergia i risultati del rapporto nazionale sulla mobilità sostenibile. Sharing mobility in aumento
Secondo lo studio di Lorien Consultin, la Sharing mobility sarebbe giunta al 20% e il 72% degli italiani è favorevole al divieto di vendita delle auto a benzina o diesel entro il 2025
27 November, 2016
La buona notizia che emerge dal primo rapporto sulla mobilità sostenibile, realizzato da Lorien Consulting in collaborazione con La Nuova Ecologia con l’obiettivo di rilevare i comportamenti e le aspettative degli italiani riguardo alla mobilità, è che un italiano su cinque si affida alla sharing mobility e uno su tre è propenso all’uso dell’auto elettrica.
Il rapporto è stato presentato durante la nona edizione del Forum QualEnergia, che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di rappresentanti di Cobat, Lorien Consulting, Enel, Terna, Erg, Teon, Assoelettrica, assoRinnovabili, Cosvig, Eco.Energia e BMW.
Il Forum, intitolato “2030: che clima che fa”, è infatti organizzato da Legambiente, La Nuova Ecologia, Kyoto Club in partenariato con Cobat, consorzio nazionale raccolta e riciclo (a Roma il 23 e 24 novembre e a Terni il 25 novembre) per mettere a confronto il mondo delle imprese e delle istituzioni, della ricerca e delle associazioni sullo scenario energetico del nostro Paese e di tutta l’Europa dopo la conferenza sul clima di Marrakech e sui cambiamenti necessari. Perché ora che dalla COP22 è arrivata la conferma da parte di tutti i sottoscrittori dell’impegno preso nella direzione prevista dall’Accordo di Parigi sul clima, fissare obiettivi ambiziosi al 2030 per i paesi dell’Unione, a cominciare dal nostro, diventa fondamentale.
In questo quadro, la mobilità gioca un ruolo importante. Dal sondaggio risulta che gli italiani utilizzano 3,2 mezzi ciascuno, prediligendo per il 92% le auto proprie. Ma chi utilizza la propria macchina usa spesso anche i mezzi pubblici urbani o extraurbani (69%) e per il 20% opzioni di sharing mobility, come il car pooling, il car sharing e le auto a noleggio, e il 37% degli intervistati ha dichiarato di usare la bicicletta.
Oltre al trend positivo della sharing mobility, cresce la propensione nei confronti dell’auto elettrica, considerata la forma di alimentazione più sostenibile (33%). Inoltre, in generale gli italiani si dichiarano decisamente favorevoli (72%) a estendere all’Europa e all’Italia la proposta olandese di vietare la vendita delle auto a benzina o diesel entro il 2025; il 23% lo è addirittura “molto”.
Ma sarebbero disposti a spendere qualcosa in più, pur di acquistare un’auto sostenibile, a parità di prestazioni? Il 78% dice di sì, affermando di essere disponibile a spendere in media l’11% in più del costo delle auto maggiormente inquinanti. C’è poi un 32% disposto a spendere ancora di più.
Di certo, un costo inferiore della ricarica o l’ottenimento di incentivi fiscali potrebbero aiutare nell’acquisto effettivo di un mezzo considerato sostenibile come l’auto elettrica (così per il 73% del campione), ma aiuterebbe anche facilitare il rifornimento (65%), in termini di punti di ricarica facili da reperire, in città come fuori città, e della possibilità di ricaricare la propria auto da casa.
“Dal primo rapporto ‘La mobilità sostenibile’, emergono due fattori consistenti - ha commentato Antonio Valente, amministratore delegato di Lorien Consulting - da un lato la forte propensione alla sharing mobility e dall’altro l’apertura, non solo culturale, ma sempre più oggettiva, verso la mobilità elettrica. Sono convinto che proprio il passaggio verso l’elettrico sarà uno dei territori su cui il sistema industriale, le istituzioni, le associazioni e i cittadini si confronteranno nell’immediato futuro”.
“In Italia sono circa 60mila all’anno le morti da polveri sottili e uno dei nodi principali da affrontare su questo fronte per tutelare la salute dei cittadini è il trasporto a livello urbano ed extra urbano. Inoltre, la questione della mobilità non è solo un problema di inquinamento o cambiamento climatico globale, riguarda anche la sostenibilità sociale - ha dichiarato Rossella Muroni, presidente di Legambiente -. Siamo il paese al mondo con più automobili a disposizione, 65 ogni 100 abitanti, però negli anni di crisi, disoccupazione e caro benzina, sono calati gli spostamenti di anziani, giovani e disoccupati, soprattutto quelli di relazione e tempo libero. Solo una piccola parte della popolazione ha trovato alternative credibili nei mezzi pubblici, nella bicicletta e nei nuovi servizi in sharing. Le nuove tecnologie e la mobilità elettrica sono la risposta alla libertà di movimento del futuro, ma solo se i sindaci delle città sanno orientarne lo sviluppo”.
“Norvegia, Danimarca e Olanda mettono a punto piani e strategie per vietare la vendita di auto a benzina e diesel entro il 2025 - ha aggiunto Andrea Poggio, responsabile Mobilità Sostenibile Legambiente -. Milano, come Parigi e altre città europee, sta vietando la circolazione dei diesel più vecchi di 10 anni. Legambiente ha proposto al governo un piano analogo per uscire dalla mobilità petrolifera e inquinante in pochi anni: come? In due anni mille treni pendolari, 10 mila autobus elettrici o a biometano, 100 mila auto elettriche (taxi, car sharing e flotte aziendali) e un milione di biciclette a pedalata assistita”.
“Il tema della mobilità sostenibile - ha dichiarato Giancarlo Morandi, presidente di Cobat - non può prescindere da quello dell’economia circolare: tutti ci auguriamo che le nostre strade siano presto percorse da veicoli a emissioni zero, ma dobbiamo anche pensare a trasformare queste auto in nuove risorse quando smetteranno di funzionare. È per questo che Cobat è in prima linea per il riciclo di tutte le componenti, in particolare delle batterie che le alimentano, che potranno tornare a nuova vita anche grazie al riutilizzo per lo storage di energia da fonti rinnovabili”.