Quando il riciclo diventa integrazione. La cena aziendale multietnica targata Demap
Il direttore di Eco dalle Città, Paolo Hutter, era presente alla cena di Natale dell'azienda di Beinasco che fa selezione della plastica da avviare a riciclo: attorno ad un'enorme tavolata decine di giovani lavoratrici che insieme "formano un caleidoscopio così equilibrato e completo"
22 December, 2016
Se la didascalia fosse "gruppo di operaie torinesi in cena aziendale natalizia" ci si immaginerebbe probabilmente qualcosa di più tradizionale,di novecentesco. Eccoci invece attorno a un'enorme tavolata con un palco su un lato, con decine di giovani donne di varie etnie, essenzialmente africane, arabe o nere. Sono molto eleganti, con tacchi bassi o alti, velate o con le più svariate acconciature. Serie e frivole, allegre e compìte, come in una grande occasione. Lavorano alla selezione della raccolta differenziata della plastica, alla Demap di Beinasco, fanno un lavoro che ha resistito alla crisi e che fornisce le nuove materie "prime seconde" dell'economia circolare.
La cena aziendale è naturalmente, spontaneamente multi etnica. Il dejay è senegalese, come due delle ballerine. Ma la artista della "danza del ventre" è italiana. Dopo il vitello tonnato e la carne di Alba viene il cous cous. Sono storie di convivenza e di integrazione, in cui i fratelli Dentis di Fossano si trovano benissimo anche se forse non le avevano previste, non sapevano che sarebbe venuto fuori un caleidoscopio così equilibrato e completo. Penso ai mariti, ai genitori, ai figli di queste operaie così dignitose ed eleganti. E alla plastica che invece di arrivare al loro controllo finisce nei fiumi e nei mari.