Educazione ambientale: un bilancio del progetto Vanchiglia Ricicla 2016 | Video
Vanchiglia Ricicla 2016, progetto di educazione ambientale su raccolta differenziata e riciclo che l'associazione Eco dalle Città ha realizzato presso la scuola secondaria di primo grado Rosselli. On line il video e la testimonianza di Marianna Lo Priore, animatrice ambientale, che ha partecipato al progetto
23 December, 2016
Marianna Lo Priore
Si parla tanto di rispetto per l’ambiente, di fare la cosa giusta nel rispetto delle persone e degli animali che popolano la Terra ma qual è la cosa giusta? Come possiamo iniziare ad insegnarla fin dai banchi di scuola?
Due ore al giorno nell’ora di Tecnologia, ragazzi attenti e pronti a percepire ogni singola sillaba, si parla di riciclo, di plastica, vetro, carta e di come fare per differenziare o addirittura ridurre i rifiuti. Vanchiglia ricicla, è un progetto nato per sensibilizzare i cittadini alla raccolta differenziata nel quartiere Vanchiglia di Torino, che continua tra i banchi di scuola della scuola secondaria di primo grado "Rosselli" grazie alla disponibilità del professor Alberto Cafasso.
Quella che chiamiamo educazione passa anche attraverso esperienze come queste, trovarsi di fronte ad una montagna di elettrodomestici e capire finalmente cosa significa quando per strada vediamo un frigorifero con la scritta “Amiat” seguita da un codice. Guardare un video, molto simpatico, che ci spiega dove vanno a finire i nostri rifiuti e perché è importante differenziare.
La prima cosa che è saltata agli occhi durante quest’esperienza è la capacità dei ragazzi di assorbire racconti e comportamenti virtuosi. Dalla prime domande, durante le presentazioni, è emerso che non tutti in casa fanno la raccolta differenziata o almeno non per tutti i rifiuti. Per mancanza di spazio, per mancanza di tempo o volontà, non in tutte le famiglie la questione rifiuti è una questione da curare. Ma loro, quei ragazzi tanto intenti ad ascoltarci e a porci mille domande, hanno portato a casa la loro piccola esperienza.
Hanno potuto raccontare della visita all’ecocentro in via Ravina, delle educatrici ambientali di Amiat che hanno spiegato nel dettaglio tutto il processo di ogni singolo rifiuto. Hanno partecipato al nostro gioco sulla raccolta differenziata, e sono tornati la volta successiva affermando con un grande sorriso, d’aver capito come separare meglio i rifiuti.
Il gioco, che consisteva in dividere in due squadre i ragazzi e dare loro lo stesso numero di rifiuti da conferire negli appositi contenitori, ci ha aiutato a spiegare i rifiuti più “semplici” come la carta ai poliaccoppiati come il bricco del latte. Giuseppe è stato fondamentale e in modo semplice ma molto preciso è riuscito a spiegare il motivo per il quale alcuni contenitori sono realizzati con diversi materiali e dove si conferiscono. Molti argomenti trattati sono serviti a rendere più semplice la raccolta differenziata anche a me, adesso quando ho un dubbio penso al gioco dei rifiuti.
In ogni classe abbiamo incontrato situazioni diverse, tutti erano informati circa la raccolta differenziata in strada o porta a porta, quasi tutti avevano presente il lavoro svolto dalle Sentinelle dei Rifiuti di Eco dalle Città e tutti si sono impegnati a rispettare le poche ma indispensabili regole per rispettare l’ambiente. Sono bastate poche ore di spiegazione per farci mille domande, raccontarci i vari comportamenti che osservano tra gli adulti e le loro buone abitudini. Mi ha colpito particolarmente un ragazzo che ha conservato la carta di un cioccolatino perché sporca, quindi indeciso sul dove conferirlo aveva preferito chiedere conferma a noi. Ci è stato proposto dai ragazzi stessi, di organizzare, un’eco festa di fine anno scolastico, questo a mio avviso conferma la positività del progetto e di quanto sia stata stimolante quest’esperienza.