Genitori Antismog: dal riscaldamento il 19% delle polveri sottili, contro il 47% dal traffico, sono dati ARPA
Marco Ferrari, Genitori Antismog: le porte aperte dei negozi sono un problema, ma più di spreco energetico. A Milano e provincia è il traffico che incide molto di più, sia sulle pm10 e 2,5, che sugli ossidi di azoto (NOx)
28 December, 2016
(Nella tabella del rapporto ARPA 2014, si nota la ben maggiore incidenza del trasporto su strada, rispetto alla "combustione non industriale", ossia il riscaldamento, su polveri sottili e ossidi di azoto - NOx).
Tanti commenti positivi al blitz in corso Buenos Aires di venerdì 23 di Legambiente Lombardia, per sensibilizzare contro la cattiva abitudine dei grandi negozi del centro di tenere aperti gli ingressi d'inverno, per attirare i clienti, dimenticando del tutto la dannosità di questo comportamento per l'ambiente.
Una dannosità, ha commentato tuttavia Marco Ferrari, di Genitori Antismog, che riguarda più lo spreco energetico, che lo smog cittadino, riferendosi anche ai dati della notizia di Legambiente, dove si dichiarava "la combustione non industriale responsabile fino al 60% delle polveri sottili nell’aria". L'invito di Genitori Antismog è a non fare confusione. "A Milano e provincia le combustioni non industriali sono responsabili del 19% delle polveri sottili (pm10 e pm2,5) contro il 47% del traffico e del 15% degli ossidi d'azoto (NOx), contro il 65% del traffico". La fonte è ARPA Lombardia, Rapporto 2014 sulla qualità dell'aria (p.12-14).
Anche Damiano Di Simine, Responsabile scientifico di Legambiente Lombardia, ha spiegato poi che il dato del "60% è una stima (prudenziale) su base regionale, considerando che le emissioni (INEMAR, Inventario Emissioni Aria) annue di pm10 da riscaldamento (combustione non industriale) sono del 45%, come dato annuo, a cui corrisponde, nei mesi invernali, un contributo stimabile tra il 60 e il 70%". Per la provincia di Milano, invece, "il contributo del riscaldamento è poco più che dimezzato. Considerato che le emissioni di pm10 su base annua sono circa per il 21% attribuibili a impianti civili di riscaldamento (quindi ca. 35% nei mesi invernali), per la città il contributo da riscaldamento è ancora minore, pesando molto di più la voce traffico". In sostanza, conclude Di Simine, "il contributo del riscaldamento per la componente polveri sottili, in città, è sicuramente secondario".
Dopo le settimane di smog oltre i limiti, i due giorni di tregua tra il 20 e il 21 dicembre, il rialzo degli inquinanti del 25 e 26 dicembre e il ritorno alla normalità a partire da martedì 27, grazie soprattutto alla giornata eccezionalmente mite, con i venti moderati da nord, a carattere di Foehn, ancora una volta si dimostra come le condizioni dell'aria di Milano e dintorni siamo sempre in balia delle previsioni meteorologiche, più che delle nostre scelte e decisioni.
"Basta che ARPA preveda un nuovo peggioramento delle condizioni, più favorevoli all'accumulo degli inquinanti, per tornare con un altro 'giro di emissioni oltre i limiti'. L'abbiamo già detto e lo ribadiamo: le misure del Protocollo regionale sono blande e poco efficaci. I mezzi più inquinanti, soprattutto i diesel, vanno fermati con maggiore decisione, sempre", dichiara ancora Genitori Antismog.
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