Sfalci e potature fuori dalla normativa rifiuti. Commissione europea 'solleverà la questione con le autorità italiane competenti'
Il commissario europeo all’Ambiente, Karmenu Vella, risponde ad un’interrogazione dell’eurodeputato Dario Tamburrano (M5S) sull’esclusione di sfalci e potature dalla normativa rifiuti: “La Commissione solleverà la questione con le autorità italiane competenti”
30 December, 2016
C’è chi lo aveva previsto ampiamente: l’esclusione di sfalci e potature dalla disciplina dei rifiuti, contenuta nel recente Collegato Agricoltura, sarebbe andata in contrasto con la normativa europea dei rifiuti. E così è stato. “La definizione di rifiuto organico include i rifiuti biodegradabili di giardini e parchi. La Commissione ritiene che gli sfalci e le potature rientrino in tale definizione se provengono da giardini e parchi”. È quanto sottolinea il commissario europeo all’Ambiente, Karmenu Vella, in risposta ad un’interrogazione dell’eurodeputato Dario Tamburrano (Movimento Cinque Stelle). È stato lui a porre l’argomento all’attenzione della Commissione europea che a questo punto, come si legge nella risposta del Commissario, “solleverà la questione con le autorità italiane competenti”. Eco dalle Città pubblica di seguito il testo dell’interrogazione e la risposta del Commissario europeo. Interrogazione presentata in data 11 novembre 2016 da Dario Tamburrano (Co-firmata da Evi, Borrelli e Castaldo) In caso di risposta negativa come intende essa intervenire per riportare coerenza normativa?
Oggetto: Trattamento rifiuti biodegradabili di giardini e parchi («sfalci e potature»)
La definizione di rifiuto organico figura nella direttiva 2008/98. All'articolo 3(4) i rifiuti biodegradabili di giardini e parchi («sfalci e potature») sono inclusi nella definizione e come prescrive l'articolo 7 non possono essere esclusi da tale ambito. In Italia, il decreto legislativo 205 del 3 dicembre 2010, che recepisce la direttiva, integra la normativa ambientale di riferimento (decreto legislativo 152/06) e include coerentemente «sfalci e potature» nella definizione di rifiuto organico. Lo scorso 28 luglio 2016 è stata adottata la legge 154, che modifica varie disposizioni normative esistenti tra cui anche il decreto legislativo 152/06. All'articolo 41 essa modifica lo status quo esistente e ricomprende anche «sfalci e potature» tra i materiali da escludere dalla definizione di rifiuto. Di conseguenza, a partire dal 25 agosto 2016 e solo in Italia, «sfalci e potature» potranno non essere più considerati rifiuti organici e quindi potranno essere destinati a usi che la direttiva 2008/98 proibirebbe.
Considerato quanto sopra esposto, la Commissione, alla luce della direttiva, ritiene plausibile che rifiuti di parchi e giardini come sfalci e potature possano essere esclusi dall'ambito di applicazione delle norme sui rifiuti?
Risposta di Karmenu Vella a nome della Commissione (data 21 dicembre 2016)
Ai sensi dell’articolo 3, paragrafo 4, della direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti (di seguito “la direttiva”), la definizione di “rifiuto organico” include i rifiuti biodegradabili di giardini e parchi. La Commissione ritiene che gli sfalci e le potature rientrino in tale definizione se provengono da giardini e parchi e pertanto dovrebbero essere oggetto di una corretta gestione dei rifiuti, in linea con gli obiettivi di cui all’articolo 4 e all’articolo 13 della direttiva. L’assenza di un controllo adeguato ed efficace su questo tipo di rifiuti sarebbe in contrasto con le disposizioni della direttiva. La Commissione solleverà la questione con le autorità italiane competenti.