Fca, il Codacons presenta un esposto alla procura sul caso emissioni: "Pronti a sostenere eventuali azioni legali"
Il coordinamento a difesa di ambiente e consumatori: "Crediamo sia necessario accertare se i motori diesel oggetto di contestazione da parte delle autorità statunitensi siano commercializzati anche in Italia"
13 January, 2017
Il Codacons ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica sul caso delle emissioni di alcuni modelli di auto prodotti dalla Fca, finiti nel mirino dell'Agenzia per la Protezione Ambientale americana. "Crediamo sia necessario accertare se i motori diesel oggetto di contestazione da parte delle autorità statunitensi siano commercializzati anche in Italia, o se lo siano stati in passato – spiega il Codacons – Dalle dichiarazioni rilasciate da Sergio Marchionne sembra escludersi tale possibilità, ma nell’interesse degli automobilisti italiani crediamo sia doveroso aprire una indagine specifica, considerato che la quota di mercato delle auto Fca ha raggiunto in Italia il 28,94% nel 2016, e il solo marchio Jeep ha fatto segnare un incremento delle vendite del +35%".
L'Agenzia per Protezione ambientale americana accusa Fca di aver usato un software per consentire emissioni diesel sopra i limiti. Si tratta dei famosi AECD, (auxiliary emission control device), dispositivi o software ausiliari di controllo delle emissioni che riducono l’efficacia del sistema di gestione delle emissioni del veicolo in caso di possibili danni o incidenti. Come spiega molto bene Il Fatto Quotidiano, la regolamentazione USA elenca molto più precisamente rispetto alla regolamentazione europea le condizioni d’uso nelle quali un AECD può essere usato senza essere considerato un “defeat device”, cioè un software illegale. Inoltre il Clean Air Act richiede a ciascun costruttore di rivelare e spiegare dettagliatamente nella fase di omologazione il funzionamento di ciascun software o sistema di bordo identificato come AECD, cosa che Fca non avrebbe fatto.
Secondo quanto riporta la Cnbc, la casa automobilistica potrebbe andare incontro a sanzioni fino a 4,63 miliardi di dollari. Dopo le indiscrezioni, Fca è affondata a Wall Street. I titoli sono arrivati a perdere il 18,39% a 9,05 dollari per azione. L'azienda dice di auspicare "fortemente di avere quanto prima la possibilità di incontrare l'enforcement division dell'Epa e rappresentanti della nuova amministrazione, per dimostrare che le strategie di controllo di Fca sono giustificate e pertanto non costituiscono 'defeat devices' in base alla normativa applicabile e risolvere prontamente la questione. Fca Us ha speso mesi - prosegue il comunicato della società - nel fornire una mole di informazioni all'Epa e ad altre autorità governative e in diverse occasioni ha cercato di spiegare le proprie tecnologie di controllo delle emissioni ai rappresentanti dell'ente".
Il Codacons ricorda che secondo uno studio del 2014 di una società belga “Transport and Environment” (T&E) per le nuove auto diesel le emissioni di ossidi di azoto sono in media cinque volte superiori su strada rispetto al limite consentito e solo un’auto su dieci rispetta il livello dichiarato. “Seguiremo l‘evolversi della vicenda - conclude il coordinamento a difesa di Ambiente, Utenti e Consumatori - , se dovesse emergere il coinvolgimento del mercato italiano, siamo pronti ad assistere i proprietari di vetture Fca in eventuali azioni legali, compresa una class action, al pari di quanto già fatto dal Codacons per il caso Volkswagen” – conclude l'Associazione.