'Barriera in Transizione', cibo sano e autoprodotto in modo sostenibile per migliorare le condizioni sociali
Costruire un nuovo modello di sviluppo locale basato sulle capacità di resilienza di una comunità a partire dal cibo autoprodotto in modo sostenibile. È questo l’ambizioso obiettivo del progetto appena partito nel quartiere Barriera di Milano a Torino
18 January, 2017
di Anna Tamburi
Costruire un nuovo modello di sviluppo locale basato sulle capacità di resilienza di una comunità mettendo al centro il concetto di cibo ‘sano’, ovvero prodotto direttamente dai cittadini in modo sostenibile, sia dal punto di vista sociale che ambientale. È questo l’ambizioso obiettivo di 'Barriera in transizione', il progetto appena partito nel quartiere Barriera di Milano a Torino, zona nord della città.
L’impegno è sia teorico che pratico. Si cerca di sensibilizzare la cittadinanza ai temi dell’autoproduzione, del risparmio domestico e dell’educazione alimentare e contemporaneamente queste virtù vengono tradotte in attività pratiche come la cura di un orto collettivo, l’avviamento di un sistema locale di recupero alimenti in scadenza, l’organizzazione di mercati senza moneta per lo scambio di beni ancora utilizzabili e la costruzione di un forno di comunità per il pane. Come quello di una volta. Il tutto senza mai abbandonare il dialogo con le istituzioni, ma anzi creando un tavolo interistituzionale cittadino in cui lavorare all’estensione di questo modello a tutto il quartiere e alla circoscrizione 6 di Torino.
Si
tratta del primo progetto di ‘Transition Town’ sviluppato nel
capoluogo piemontese, dove
per transizione s’intende un movimento culturale che si propone di
‘accompagnare una società’ basata su un’economia
di consumo indiscriminato
delle risorse e
fortemente dipendente da fonti energetiche fossili verso
un nuovo modello sostenibile, caratterizzato da un alto livello di
resilienza. Iniziative di
transizione sono quindi delle
azioni volte a sviluppare
l'autosufficienza dei cittadini a livello locale. Lo
scopo primario è creare comunità che riescano interiorizzare e
sviluppare il concetto di
resilienza attraverso la rilocalizzazione delle risorse disponibili
e la ripianificazione
energetico-produttiva.
Molte
sono i progetti di
transizione sorti
in tutta Italia, come la vicina ‘Biella
in Transizione’. L’iniziativa
torinese ha come capofila ong
RE.TE, associazione di cooperazione internazionale, ed è promossa
da un consorzio di diversi enti, istituzioni e altre associazioni che hanno deciso
di unire le proprie competenze. Tra
queste Legambiente, Parco del
Nobile, Eco dalle Città e la
stessa Cirocscrizione 6.
Tutti gli attori sono impegnati da tempo nella creazione di sinergie
comuni e nella progettazione per favorire un processo di sviluppo
sostenibile a Barriera
di Milano.
L’idea
è quella che le attività realizzate possano contribuire al
miglioramento del benessere psico-fisico, alle abitudini alimentari e
di consumo, oltre che al miglioramento delle condizioni sociali ed
economiche. Si incentiverà la partecipazione alla produzione
comunitaria di beni alimentari di base, responsabilizzando i
partecipanti al lavoro di gruppo, alla condivisione e alla
partecipazione per contribuire alla gestione dell’area di lavoro in
quartiere. Simili attività di agricoltura civica e sociale possono
rappresentare un concreto motore di sviluppo ecocompatibile per la
coesione e la costruzione di un tessuto sociale più consapevole,
solidale e collaborativo.